WWF, da 40 scienziati appello per taglio 40% emissioni

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Luned́, 21 Settembre 2009

 

BRUXELLES - Un appello rivolto ai leader mondiali, per una maggiore azione sul fronte dell'emergenza clima: a firmarlo quaranta tra i maggiori scienziati al mondo in materia di cambiamenti climatici. L'iniziativa, lanciata dal Wwf e che ha visto l'adesione di esperti come Sir John Houghton, ex presidente dell'Ipcc (il panel intergovernativo dei cambiamenti climatici), chiede ai paesi industrializzati di impegnarsi al prossimo summit dell'Onu sul clima di Copenaghen, per tagliare le emissioni di almeno il 40% al di sotto dei livelli del 1990, entro il 2020. Obiettivo: contenere l'aumento delle temperature al di sotto dei due gradi, per evitare i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici. L'appello degli scienziati arriva alla vigilia di importanti appuntamenti a livello globale che affronteranno l'emergenza clima: il vertice Onu a New York di domani e il G20 di Pittsburgh il 24 e 25 settembre. ''Perche' la Ue mantenga il suo forte impegno - spiega Jason Anderson, responsabile per le politiche su clima ed energia dell'ufficio europeo del Wwf - di mantenere il rialzo delle temperature entro i due gradi, dovrebbe tradurre le parole in azioni e raddoppiare il suo obiettivo attuale di riduzione dal 20% al 40%''. Secondo Anderson, ''i paesi industrializzati hanno bisogno di provare che la loro promessa di contenere la crescita entro i due gradi non e' puro esibizionismo. Devono assumersi l'impegno di tagliare le emissioni globali di almeno il 40% entro il 2020; qualsiasi scelta inferiore a questa portera' ad un accordo globale debole e lascera' il mondo intero aperto ai peggiori impatti dei cambiamenti climatici''. Per Saleem Huq, uno dei firmatari dell'appello del Wwf e autore Ipcc che lavora all'Istituto internazionale per l'Ambiente e lo Sviluppo, ''le prove scientifiche ora indicano che anche un aumento di due gradi comporterebbe considerevoli difficolta' per le popolazioni povere e vulnerabili nel mondo, specialmente quelle che vivono nelle isole e sulle coste. Quindi una riduzione del 40% delle emissioni e' quella minima richiesta per fornire una migliore chance di evitare devastazioni in questi paesi e comunita' ''. (ANSA). Y62-GU

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