Climate change e mancanza di fondi mettono a rischio la vita di 4,6 milioni di bambini

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Venerdì, 18 Settembre 2009

 

Secondo il rapporto "Beyond Aid - Ensuring adaptation to climate change works for the poor", pubblicato da Oxfarm international, «almeno 4 milioni e mezzo di bambini potrebbero morire se i dirigenti del mondo non forniranno fondi supplementari per aiutare i poveri a lottare contro l'impatto crescente dei cambiamenti climatici, invece di rinviare le loro promesse di aiuto già esistenti».

L'associazione umanitaria internazionale lancia questo drammatico appello proprio mentre i grandi del pianeta si preparano a raggiungere il presidente Usa Barack Obama che interverrà al summit sui cambiamenti climatici convocato dall'Onu a New York il 22 settembre e poi lo seguiranno alla riunione del G20 del 24 settembre che affronterà anche la spinosa questione dei fondi necessari per l'adattamento al cambiamento climatico.

«Per ora - dice l'Ong - solo la Danimarca, l'Olanda e la Gran Bretagna si sono impregnate a fornire fondi supplementari. Oxfam esprime la sua inquietudine riguardo ai negoziati sul clima di dicembre a Copenhagen che potrebbero fallire se nessuna misura verrà presa oggi dall'insieme dei Capi di Stato».

Secondo il rapporto se l'aiuto per l'adattamento destinato ai Paesi poveri «verrà prelevato dall'aiuto pubblico allo sviluppo, almeno 75 milioni di bambini potranno essere privati della scuola e circa 8,6 milioni di persone private dei trattamento contro l'Aids. Se non verranno sbloccati almeno 50 miliardi di dollari all'anno, inoltre allo 0,7% del bilancio nazionale che I Paesi ricchi hanno già promesso di destinare all'aiuto, i recenti progressi verso gli Obiettivi del millennio per lo sviluppo rischiano di rallentare e regredire».

L'Ong è particolarmente preoccupata per i bambini: dal 2000, in soli 7 anni, il 90% dei bambini dei Paesi poveri sono stati iscritti alla scuola e tra il 1990 e il 2007 il numero dei decessi dei bambini di meno di 5 anni è calato di 3,6 milioni, malgrado la crescita demografica.

Certo, gli Obiettivi del millennio in molti paesi stentano ad essere raggiunti, ma «Spostare gli aiuti in favore dell'adattamento climatico metterebbe in crisi un sistema già sovraccarico. Per esempio, mentre la Zambia propone ormai cure gratuite per tutte le persone che vivono nelle zone rurali e circa 149.000 persone ricevono un trattamento contro il virus VIH/Aids, un bambino su 6 muore ancora prima dei 5 anni ed il numero delle madri che muoiono durante la gravidanza e durante il parto è in aumento. Il Ghana ha soppresso tutte le spese scolastiche per le primarie, permettendo ad 1,2 milioni di bambini in più di andare a scuola. Però, circa la metà della sua popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e 4 uomini e donne su 10 non sanno leggere e scrivere».

Per il direttore di Oxfarm, Jeremy Hobbs, «I fondi devono essere aumentati, e non dirottati, per aiutare i Paesi poveri ad adattarsi al cambiamento climatico e questo non essere presentato dai politici come un accordo "due X uno". I Paesi ricchi non devono rubare i soldi destinati agli ospedali e delle scuole dei Paesi poveri per pagare il loro debito climatico di fronte ai Paesi in via di sviluppo. I dirigenti mondiali devono dimostrare che non si accontentano di rimanere sulle loro posizioni e di guardare diminuire i recenti successi nella lotta alla povertà, come la scolarizzazione dei bambini, il calo della mortalità materna e le vite salvate grazie alle medicine».

Per Oxfam l'esempio da seguire è quello del Fondo mondiale per combattere l'Aids, la tubercolosi e la malaria che è riuscito a mobilitare rapidamente 15,6 miliardi di dollari di finanziamenti in oltre 140 Paesi.

«Come il Fondo mondiale - scrive l'Ong - un fondo per l'adattamento climatico deve essere messo in campo rapidamente, diretto in maniera equa e gestito secondo modalità semplificate e trasparenti. Attualmente non esiste un'unica via per la messa in opera di un budget per l'adattamento. Di fronte al groviglio dei canali di aiuto, è impossibile quali governi abbiano o non abbiano realizzato i loro impegni. Ad oggi, è stato sbloccato solo meno della metà dei fondi promessi per i finanziamenti all'adattamento. Gli choc climatici e le misure a breve termine prese dalle popolazioni povere per far fronte possono avere degli impatti a lungo termine, potenzialmente su più generazioni. Senza un sostegno adeguato per adattarsi all'evoluzione del clima, questo stato di fatto è una spia rale discendente che produce una grande povertà ed una vulnerabilità accresciuta. Per Oxfam international, l'assenza di finanziamenti supplementari per l'adattamento significa popolazioni nei Paesi poveri private di cibo, che ritirano I loro bambini dalla scuola o che vendono il loro bestiame ed altri beni essenziali per la loro sussistenza per pagare i loro debiti causati dal succedersi di cattivi raccolti ed altri choc climatici».

Oxfarm ricorda ai Paesi del G20 le cifre di una tragedia umanitaria già in corso: 20 milioni di persone sono minacciate per la crescita del livello del mare e 26 milioni di esseri umani sono stati sfollati a causa dei cambiamenti climatici, ma sono solo la punta di un iceberg che potrebbe emergere terremotando la sicurezza dell'intero pianeta: milioni di persone colpite dalla fame e che vedono le loro vite sempre più minacciate dagli effetti del global warming.

Per Oxfarm siamo davanti ad un bivio e dovremo avere la capacità di percorrere contemporaneamente due strade parallele: «La doppia sfida di affrontare la povertà e d'attenuare il cambiamento climatico non è mai stata più pressante per le organizzazioni dell'aiuto internazionale». (greenreport.it)

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