Sentina, il sogno chiamato natura

Aggiorna la pagina

 

Mercoledì, 16 Settembre 2009

 

San Benedetto del Tronto - E’ uno storico accordo quello che sembra prospettarsi per la Sentina, una fase di cambiamento che vede per la prima volta uniti i Comuni di Ascoli e San Benedetto e che potrebbe portare alla realizzazione di percorsi naturalistici e, soprattutto, a ricreare i laghetti scomparsi tempo fa. Sul piatto della bilancia c’è una torta che vale un milione e 200 mila euro.

“Per la Riserva Naturale Regionale Sentina - spiega il presidente delegato della Riserva, Giuseppe Marcucci - finalmente si è aperta una proficua collaborazione tra le amministrazioni di San Benedetto e di Ascoli (Quest’ultima proprietaria del 70 per cento dell’area ndr), con lo scopo di valorizzare in maniera naturalistica la Riserva. Grande merito va dato ai sindaci di entrambe le città, che in queste settimane si sono incontrati più volte, anche in Sentina, per discutere di una serie di problematiche e delle opportunità di sviluppo naturalistico dell’area”.

Ma vediamo di entrare nel dettaglio, di scoprire, in buona sostanza, in cosa si traduce questo impegno dei sindaci e quali sono le novità. “Il primo risultato concreto - spiega ancora Marcucci - è rappresentato dalla partecipazione della Riserva Sentina al bando europeo “Life” con un progetto ambizioso di rinaturazione della zona umida costiera”.

Non si tratta di uno scherzo. Il valore complessivo del progetto ammonta a qualcosa come un milione e 200 mila euro, fondi che fanno gola e che potrebbero consentire di ricostituire i laghetti che nel tempo sono spariti. “Sono stati oggetto di scempi e bonifiche - precisa Marcucci - ma non si tratta solo di questo. Si prevedono interventi di consolidamento di tutto il tratto della duna costiera oltre che la realizzazione di un sistema di fruizione compatibile, costituito da sentieri, bacheche e capanni per il bird-watching”.

La Sentina, in buona sostanza, punta a diventare puro luogo per l’osservazione degli uccelli.

Con il contributo del Centro ricerche floristiche delle Marche e di esperti zoologi si tenterà però anche la reintroduzione di quattro specie vegetali scomparse da diversi decenni in Sentina come, tanto per fare degli esempi, l’artemisia e il limonium, e della tartaruga palustre italiana (Emys orbicularis).

Nel periodo a cavallo tra la primavera e l’estate del 2010, l’Unione Europea pubblicherà le graduatorie e, nell’eventualità che il progetto della Riserva Sentina dovesse risultare tra i vincitori, i lavori potrebbero iniziare anche a settembre. Lavori che, sarà bene ricordarlo, valgono un milione e 200 mila euro. (Arduino Carosi - corriereadriatico.it)

PS: un sogno chiamato 1.200.000 Euro (RG)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net