Troupe BBC scopre mondo perduto in Nuova Guinea

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Luned́, 7 Settembre 2009

 

LONDRA - Scoprire anche solo una specie sconosciuta, al giorno d'oggi, e' per molti biologi il coronamento di un'intera carriera. Il mondo, infatti, riserva ormai ben poche sorprese per l'homo 'explorator'. Ecco perche' gli studiosi guidati da George McGavin, capo della BBC Natural History Unit, non potevano credere ai loro occhi quando hanno scollinato le vette del monte Bosavi, cratere di un vulcano ormai spento che si trova nel cuore della Papua Nuova Guinea. Davanti a loro si estendeva un vero e proprio 'mondo perduto', che in pochi giorni ha rivelato l'esistenza di ben 40 specie animali del tutto ignote. ''Alla fine di ogni giornata di lavoro c'era un'aria di festa. E' stato un viaggio davvero speciale'', ha raccontato Gavin. Che a poche ore dall'arrivo nel cratere si e' imbattuto in uno straordinario esemplare di topo peloso gigante delle dimensioni di un (grosso) gatto. ''Era incredibilmente docile'', ha proseguito Gavin. ''Si e' seduto affianco a me e giocava con una foglia. Con tutta probabilita' era la prima volta che vedeva un essere umano. Il cratere del monte Bosavi e' davvero un mondo perduto''. Il 'topone' della Nuova Guinea - che aspetta ancora che gli venga trovato un nome scientifico appropriato - si e' dunque guadagnato il record di ratto piu' grande al mondo - dal muso alla coda misura ben 82 centimetri. Le scoperte filmate dall'equipe della BBC, che ha raccolto studiosi britannici, americani e awaiani, verranno ora trasmesse in televisione nell'ambito della serie 'Lost Land of the Volcano'. Domani sera la prima puntata. Oltre al ratto gigante i biologi hanno trovato 16 nuove specie di rane, una delle quali ha i denti, almeno tre nuovi pesci, e un pipistrello. Piu' un esemplare sconosciuto di canguro che si e' adattato a vivere sugli alberi. ''Poter andare li' e' stato straordinario'', dice ancora Gavin. ''Ora e' il momento di lasciare in pace questi habitat naturali che devono essere preservati''. Gavin, infatti, ricorda che la foresta pluviale della Nuova Guinea viene distrutta al ritmo del 3,5% l'anno. Se non si fa qualcosa, dunque, perle come il monte Bosavi potrebbero andar perse per sempre. Al momento, pero', quelle zone della Papua Nuova Guinea restano tre le piu' impervie e inaccessibili di tutto il globo. Tanto che i ricercatori hanno dovuto piantare un campo di patate e di spinaci sei mesi prima della spedizione per garantirsi sufficienti derrate alimentari: organizzare uno stabile ponte aereo con la civilta' sarebbe stato infatti troppo complicato. (ANSA)

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