In una grotta i segreti della glaciazione

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Domenica, 6 Settembre 2009

 

I segreti della glaciazione potrebbero essere nascosti nella viscere della terra. Nella grotta carsica più grande d’Italia: l'Antro del Corchia, che si dirama tra le profondità delle Apuane e dall’esterno domina il mare della Versilia. Lo sostiene un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dall’Università di Pisa.

Secondo il team, i rilievi effettuati laggiù dimostrano che la fine dell’Era glaciale non iniziò, come si pensava finora, dall’emisfero Nord, bensì da quello Sud. Si tratta di una scoperta straordinaria che sarà pubblicata la prossima settimana dalla rivista scientifica Science. Un ritrovamento destinato a cambiare la storia della paleoclimatologia, ma anche i metodi di analisi previsionale climatica, e l’elaborazione di modelli più accurati.

La scoperta è stata possibile grazie allo studio delle stalagmiti della grotta. La base di queste formazioni rocciose, dicono gli esperti di Pisa, contiene il registro completo delle variazioni climatiche degli ultimi 800mila anni. Il loro studio ha permesso di ricostruire e datare i più importanti eventi climatici degli ultimi millenni.

Attraverso lo studio degli isotopi di carbonio e dell'ossigeno conservato nelle stalagmiti, l'ultima glaciazione è stata fissata con precisione a 112 mila anni fa. Mentre la penultima glaciazione terminò intorno a 140 mila anni fa, molto prima di quanto finora ipotizzato. Il successivo riscaldamento del pianeta iniziò poi dall’emisfero Sud.

Lo rivelano i sedimenti lacustri e marini che permettono di ricostruire la variabilità a lungo termine e i cicli climatici. Gli ultimi diecimila anni, dicono gli esperti, sono stati caratterizzati da numerosi cambiamenti. L’area mediterranea ha subito evoluzioni che possono dare indicazioni utili su come muterà il clima a livello mondiale nel futuro.

A questi dati “naturali” si aggiungono le variazioni provocate dalle attività umane. Dall'accentuazione dell'effetto serra al disboscamento, all'abuso di suolo e acqua. E qui gli scienziati si dividono. Qualcuno sostiene che l’immissione nell’atmosfera di grandi quantità di Co2 da parte dell’uomo, ritardo l’avvento di una nuova era glaciale. Per capirne qualcosa di più gli esperti del Comitato Evk2cnr hanno installato un sistema di monitoraggio globale dell'atmosfera, basato su una serie di stazioni in alta quota in grado di analizzare le traiettorie e le conseguenze degli inquinanti. Si tratta della rete Share (Stations at high altitude for research on environment). L'ultima stazione della serie è stata installata di recente a Campo Imperatore, sul Gran Sasso.

I dati raccolti da queste installazioni, insieme ai segreti rivelati dall’Antro del Corchia serviranno a tracciare un quadro più esatto sul futuro climatico della Terra. (scienze.tv)

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