Le (l)odi alla Spiaggia Inventata (di Grottammare) non le suona su un clavicembalo ben temperato ma solo su ruvida carta-giornale. E s’ode solo sgraziato rumore di chiatte spara-merda, non sublime Bach. Solo Resto del Carlino, non Deutsche Grammophon. Solo Jezzi, non Pollini. Improbabile voce-di-falsetto [Bach l’odiava] e 2 rozze foto come accompagno [ah, invece, quei fraseggi!].
In compenso le trovi facile oggi in tutte le edicole, non solo ”nelle migliori”. (L)odi in musica-bassa: a quelli-che-hanno-progettato, a quelli-che-ci-hanno-creduto, alla spiaggia-che-prima-non-c’era-e-adesso-c’è. Questa è la libertà d’informazione (?!), bellezza.
Quella spiaggia s’ha da fare. Per quegli operatori turistici, e per chissà chi altri….E fanculo le Cassandre (“per ora”).
Spiaggia nero-inchiostro? Costa un’iradiddio? Per mesi le chiatte a inquinare per il lungo e per il largo? Fa niente! Spiaggia falsa? Mbè? S’accorderà al nuovo falso lungomare più a nord, arredato finto naturale, e più a sud alla trucida cassa-di-colmata, falso spiazzo per finte attività portuali.
Ambiente finto. Dove azzurro cielo era il fondale, dove tra i sassi restava un po’ di mistero, dove soffiava la tramontana e il maestrale, ecco false scogliere “alla Marzialetti”, falsi moli perpendicolari, finti chalet, falsi velodromi, false fontane, finti prati, finte Perle…E ancora arriveranno false piazze, finti asfalti, finte piste, finto verde…
Paradisi artificiali. Pagati con soldi veri.
“L’unica cosa un po’ sincera in questa storia insincera / e contro la quale mi pare ben poco c’è da obiettare” è che - “parlando volgarmente” - Grottammare pare una escort.
Rifarsi faccia - tette - culo - spiaggia va di moda, ma chi ci casca?
Grazie a Brassens / Patrucco (Il testamento, La falsaria)
(Pier Giorgio Camaioni)
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