Da Daniele Primavera, Capogruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
L’imbarazzo dell’assessore Canducci è perfettamente comprensibile. Facendo parte di una giunta che non solo ha realizzato la cassa di colmata, ma l’ha poi riempita con i fanghi inquinati di Senigallia; che ha aumentato le cubature degli chalet sulla spiaggia; che ha sovvenzionato con decine di migliaia di euro il Powerboat, che sogna di fare il terzo braccio del Porto, il prode Assessore verde-sbiadito non può che rispondere alle nostre osservazioni di merito con illazioni che lasciano il tempo che trovano.
Il Parco Marino, come abbiamo ripetuto più volte, non ha un cuore normativo, ma culturale. Chi lo sostiene dovrebbe avere il coraggio di applicarne lo spirito fin da subito, battendosi per politiche rispettose dell’area già da adesso, e non votare contributi né appoggiare interventi in netto contrasto con il rispetto del mare e la sostenibilità dello sviluppo.
Altrimenti non resta che evocare il fantasma della vecchia amministrazione Provinciale e arrampicarsi sugli specchi, come il buon Canducci ama fare. Deduciamo che l’ex Presidente Rossi popoli ancora i suoi incubi notturni: con quel ciuffo ribelle argenteo e lo sguardo minaccioso dev’essere terribile.
L’unica domanda che l’assessore pone ha risposte persino ovvie per il lettore in buona fede, e quindi Canducci non le intuisce. Perché protestare oggi e non prima, quando Rifondazione era in maggioranza e condivideva il progetto di cassa di colmata?
Facile: perché nella vecchia maggioranza non si è mai parlato di diventare la discarica regionale; perché non si è mai deciso di fare il terzo braccio (ammesso e non concesso che lo possa decidere una maggioranza nel chiuso delle stanze); perché non si era mai parlato di un ampliamento della cassa di colmata stessa; perché la cassa di colmata doveva servire al porto di San Benedetto. Bastano, come motivazioni?
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