SAN BENEDETTO DEL TRONTO - L'antenna per la telefonia mobile in via Roma è stata installata, come era prevedibile. L'iter autorizzatorio era concluso da tempo e a poco sono valse le richieste di sospensione dei lavori inviate dal Comune alla compagnia telefonica in seguito alle proteste dei residenti allarmati per il timore dell'elettrosmog.
Ora il Comune, fa sapere l'assessore all'Ambiente Paolo Canducci, ha chiesto la consegna di ulteriori certificati di stabilità della struttura, installata sul tetto di un condominio della popolosa via centrale. La mancata consegna potrebbe costare una multa, ma nulla di più. «Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere fare, la compagnia non ha accettato la nostra proposta di sospendere i lavori in attesa dell'elaborazione del nostro Piano per le Antenne», afferma l'esponente dei Verdi.
Intanto nel quartiere c'è ancora fermento, fra i condòmini che pensano a ricorsi in sede civile per chiedere i danni relativi alla svalutazione del loro palazzo e altri cittadini che formano un comitato informativo. Il presidente del comitato di quartiere Marina Centro, Fabrizio Capriotti, parla così dell'iniziativa collettiva: «I cittadini del quartiere non si sentono sconfitti, anzi si apprestano a dare battaglia. In un incontro di alcuni giorni fa si è deciso di costituire un Comitato per combattere tutte le forme di inquinamento elettromagnetico ma anche acustico. Verrà costituito a breve e presto renderemo noti i termini ed i punti di adesione. Sarà aperto a tutta la cittadinanza, verranno invitati ad aderire tutti i comitati di quartiere cittadini e le associazioni che operano nel settore. Una volta costituito si avvieranno una serie di iniziative per informare la cittadinanza sulle conseguenze dell’inquinamento elettromagnetico ed inoltre verranno attivate tutte quelle forme lecite di protesta volte a sensibilizzare l’opinione pubblica ma soprattutto la classe politica».
Capriotti poi rimprovera al Comune la mancata approvazione del Piano comunale delle Antenne, annunciato dalla giunta Gaspari già due anni fa e poi sempre rinviato. Non è uno strumento di veto all'installazione degli impianti per la telefonia mobile, ma stabilisce pur sempre dei criteri per la loro distribuzione sul territorio comunale e per l'eventuale installazione esclusiva su tetti di edifici di proprietà pubblica, permettendo così al Comune quantomeno di incamerare i canoni di affitto: «Con l’assessore Canducci abbiamo instaurato da tempo un buon rapporto di collaborazione - dice il presidente del quartiere - ma sul Piano delle Antenne riteniamo che l’Amministrazione Comunale abbia un po’ dormito ed ora ci auguriamo sia desiderosa di un pronto riscatto». (Oliver Panichi - sambenedettoggi.it)
PS: Vi siete mai chiesti quanti cellulari sono attivi in una città come San Benedetto del Tronto? Sapete di cosa hanno bisogno questi strumenti per comunicare tra loro? E voi in quale tasca tenete generalmente il vostro cellulare? A contatto con quale organo del vostro corpo? Sapete quanti bambini sambenedettesi sotto i 12 anni utilizzano già un cellulare? Se durante una partita di calcio si concentrano dalle 10mila alle 80mila persone in uno stadio e il 70% ha con se un cellulare che genere di campo elettromagnetico viene generato in quell'area? Chi è responsabile di tutto questo? La Tim? La Vodafon? La Wind? Tre? Sareste disposti a fare a meno del vostro cellulare o vi ritenete ancora liberi di farlo?
Se volete possiamo riflettere insieme... (Riego Gambini)
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