SYDNEY - La spessa coltre di polvere rossa che ha ricoperto Sydney due settimane fa, trascinata per oltre 1000 km dall'entroterra inaridito dalla siccita', nella peggiore tempesta di polvere in 70 anni, ha fatto rifiorire la vita marina nella baia su cui si affaccia la metropoli. Grazie agli alti contenuti di azoto e fosfati ha moltiplicato i livelli nutritivi nell'acqua e ha favorito la cattura di centinaia di migliaia di tonnellate di anidride carbonica. Scienziati di tecnologia degli oceani dell'universita' di Sydney hanno rilevato che grazie alla tempesta, che ha soffocato con milioni di tonnellate di polvere la costa orientale dell'Australia attraversando il mare di Tasman fino alla Nuova Zelanda, si e' triplicato il numero di piante microscopiche che formano il fitoplancton negli strati superiori dell'acqua, che faranno aumentare la produzione ittica di circa 30 mila tonnellate. Gli studiosi hanno calcolato che l'invisibile esplosione di vita fotosintetica nella baia di Sydney e nel mare di Tasman abbia assorbito circa 300 mila tonnellate di CO2, pari alle emissioni in un mese di una grande centrale a carbone. Secondo Jan Jones, che ha guidato lo studio, i dati sono ''una convalida'' dei controversi piani della sua equipe, di nutrire artificialmente l'oceano con azoto contenente urea. (ANSA)
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