Non ritengo abbia alcun fondamento né logico né
tantomeno scientifico l'affermazione di Enzo Boschi,
Presidente dell'INGV (Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia) divulgata incisivamente
qualche giorno fa dalla televisione nazionale che
sottolinea l'assoluta mancanza di correlazioni tra
le drammatiche manifestazioni naturali di questi
giorni e nella fattispecie degli eventi sismici. La
televisione poi è riuscita ha trasformare
mediaticamente in verità assolute affermazioni che
dovrebbero essere considerate solo come pareri,
anche se espressi da uno o più studiosi della
materia in questione.
Boschi, quale divulgatore di questa teoria, non
possiede alcuna certezza ma solo ipotesi che si
basano sulle attuali conoscenze e "strumentazioni"
disponibili, per cui ritengo necessario sottolineare
invece che risulterebbe più utile e logico tornare a
considerare il nostro pianeta come una grande entità
intelligente, che vive, le cui manifestazioni sono
sempre ricollegabili tra loro anche se spesso,
troppo spesso, alcuni di questi principi sembrano
essere a noi sconosciuti o completamente
dimenticati. Facendo ricorso alla logica che
percorre quasi sempre la via della
semplicità, potremmo apprendere nuovamente a
far uso degli strumenti necessari per essere in
grado di osservare, non in modo presuntuoso, quasi
dogmatico, il nostro Pianeta e non solo, così da
essere sempre accompagnati da un inesauribile
desiderio di scoperta e di meraviglia.
Pensate al nostro corpo: come possiamo sostenere che
ciò che accade al fegato sia assolutamente
indipendente da ciò che accade al nostro alluce
destro, quando tutte le cellule che compongono il
nostro organismo sono collegate tra loro da un
meraviglioso, ancora in parte sconosciuto, sistema
di comunicazione, il quale si presuppone, anche per
logica, debba necessariamente funzionare per via
energetica (quindi alla velocità della luce) perché
quella biochimica risulterebbe troppo lenta per
riuscire a regolare tutte le reazioni chimiche che
avvengono in ogni singola cellula, ogni singolo
secondo? E non mi riferisco solo al sistema nervoso
ma anche ad un impianto di comunicazione
sofisticatissimo e efficientissimo di cui sappiamo
molto ma di cui la scienza ufficiale non ha ancora
il coraggio di parlare perché sarebbe costretta a
rivedere gran parte delle sue fin troppo rigide
posizioni. Se per altri fattori questo sistema
informativo risulta costantemente perturbato nel
tempo, il disordine e l'incoerenza prendono il posto
dell'armonia e dell'ordine in cui armonia e ordine
sono necessarie alla vita. Se riuscissimo a
riconoscere in tempo questa condizione di disturbo
(ciò in parte è già possibile!) allora sì che in
medicina saremmo in grado di parlare di
prevenzione e non solo di diagnosi precoce
facendola passare per prevenzione.
E perché non parlare delle particolari
caratteristiche della nostra scatola cranica che,
per meglio proteggere in modo efficace ciò che
contiene, non è costituita da un unico blocco osseo
bensì da un puzzle di tasselli che ne permettono la
"respirazione", come anche una maggiore elasticità.
Con un po' di fantasia non riuscite a immaginare che
la Terra, con le sue placche o zolle tettoniche,
possa essere paragonata a una grande creatura che
respira (pensate alle maree) dilatandosi e
contraendosi?
Non dimentichiamoci anche delle linee magnetiche che
la percorrono in senso non rettilineo e che fungono
da suo "sistema nervoso", sistema di comunicazione,
attraversando gli oceani, le terre emerse come pure
l'atmosfera che la circonda, informando e regolando
continuamente (sempre alla velocità della luce) ogni
sua "cellula", ai fini del mantenimento ottimale
delle loro funzioni naturali, indispensabili alla
stabilizzazione dei fondamentali equilibri che
rendono possibile la vita su questo pianeta.
Potrei continuare con altri esempi ma non è mia
intenzione andare oltre, per cui tornerò a parlare
su questo sito e non solo qui di ciò che mi sta a
cuore e che in futuro voglio raccontare.
Non
posso però concludere prima di invitare sinceramente
e seriamente il Prof. Boschi a riflettere in modo
più ponderato su considerazioni teoriche ipotetiche
che ha certamente il diritto di sostenere e
difendere, ma non di imporre potentemente per via
mediatica agli ascoltatori (soprattutto quella
televisiva), dato che lui stesso qualche tempo fa,
utilizzando anche toni aspri e duri, ha affermato
pubblicamente che "nessuno è ancora in grado di
prevedere i terremoti". Per cui alla luce delle sue
stesse parole ritengo che di ciò che non si conosce
abbastanza è bene parlare con umiltà, sperando
d'aver rispettato io per primo questo fondamentale
ingrediente della saggezza umana. (Riego Gambini) |