Il lato tragico della cassa di colmata e del ripascimento delle spiagge riguarda la totale mancanza di attenzione sulle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche delle aree marine soggette a queste operazioni.
Difatti nell' ambito delle procedure per l'istituzione del Parco Marino furono evidenziate le particolarità naturali della costa picena con le colline plioceniche formate da sabbie e ghiaie ciottolose che scivolavano in mare a formare biotopi di grandissimo valore naturalistico.
Come dice Giorgio Camaioni “il tratto a sud del Tesino era stupendamente selvaggio con sassi chiari di fiume, vegetazione aspra e spontanea, niente turisti, niente insediamenti intensivi, niente chalet ed era prezioso così” ultimo baluardo di una costa fortemente abusata.
Direttamente sul mare vi era insediata poi quella che viene definita biocenosi che poi non sarebbe altro che un insieme di popolazioni marine di specie diverse che vivono nello stesso habitat dopo millenni di adattamento alle particolari caratteristiche dei sedimenti e delle sabbie.
A leggere la relazione del CNR di Ancona, realizzata nel 2001 e quindi un prezioso documento attestante lo status quo prima del ripascimento, sembra già di vederle queste comunità bentoniche come le telline nelle varie sfumature di colore, e poi gasteropodi, echinodermi, isopode, insomma un sistema complesso dove nei periodi stagionali vengono a riprodursi le maggiori specie ittiche che trovano una naturale nursery dove far dischiudere le uova e trovare l'alimento per crescere.
Tutto questo è quasi sicuramente stato pregiudicato dalle sabbie nere del ripascimento messe lì per permettere di ricavare una decina di metri di spiaggia a favore di stabilimenti balneari che in quel luogo non dovevano esserci.
Operazione pagata con soldi pubblici, con soldi nostri per favorire interessi privati.
Meraviglia l'atteggiamento delle Autorità preposte che davanti ad una conclamata minaccia di alterazione della costa non hanno attivato nessuna forma di controllo.
Comunque ci attiveremo per fare le verifiche del caso e se verrà dimostrata anche una minima alterazione dell'ecosistema marino agiremo di conseguenza contro quanti ai diversi livelli ne saranno ritenuti responsabili. (Comitato Salvaguardia Costa Picena)
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