«Basta offese, il sindaco abbia rispetto per i cittadini»

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Martedì, 3 Novembre 2009

 

Torquati non ci sta e ribatte. A tenere banco è sempre la cassa di colmata, che ormai potremo tranquillamente ribattezzare la cassa delle polemiche. Lo scorso sabato il sindaco Gaspari aveva affermato in conferenza stampa che la contestazione popolare imperniatasi contro il manufatto è una tipica battaglia della destra, tutta incentrata sul timore percepito, sul senso d'insicurezza e sulla paura. Un tentativo di far uscire dalle persone gli istinti primordiali facendo cadere nell'oblio la razionalità ed il ragionamento. (Per approfondimenti vedasi l'articolo correlato).

«La reazione del sindaco non fa altro che allarmare ancora di più noi del Comitato e quel vasto movimento di opinione che si è creato intorno a questo problema, - fa sapere Nazzareno Torquati del Comitato per la salvaguardia della Costa Picena - perché sta a significare che il massimo esponente della pubblica amministrazione non ha ancora ben capito di cosa si sta parlando e si affida a formulette ideologiche fumogene per nasconderlo».

Torquati articola così il suo ragionamento: «Prima cosa: la cassa di colmata, che secondo il sindaco è un primo passo per il terzo braccio, deve essere sottoposta comunque alle procedure urbanistiche ed allora visto che la proprietà è della Regione Marche ci sarà pure da qualche parte una richiesta di costruzione della stessa e qualcuno del Comune che l' ha autorizzata. Se è si allora perché Capriotti dice che loro, gli amministratori, non ne sapevano nulla ed è stata imposta ? Se è no allora la costruzione è abusiva ed andrebbero perseguiti mandanti ed esecutori».

«Seconda cosa: - prosegue Torquati - durante la commissione aperta è venuta fuori la prima verità che la nostra cassa è la prima che si fa in mare aperto ed è quindi sperimentale per cui tutte le operazioni si fanno work in progress cioè si elaborano e si attuano rimedi man mano che essi si manifestano, quindi niente era già stato programmato e quindi avevamo ed abbiamo ragione noi del Comitato a dubitare sulla sicurezza dell' impianto e solo dopo le nostre contestazioni la Regione Marche ha ulteriormente stanziato altri 400 mila euro per rialzare la scogliera, intervento che non era nemmeno previsto».

«Altro che far uscire dalle persone gli istinti primordiali - afferma ancora Torquati - è grazie all' intervento del Comitato che probabilmente si è evitato un disastro ecologico, che però è ancora presente visto che ad oggi non ci sono i soldi per provvedere sia alla inertizzazione dei fanghi inquinati che alla solidificazione totale della cassa ( ad una stima fatta servirebbero dai 700 agli 800 mila euro ) e pertanto fortissime piogge potrebbero allagare la cassa e con la pressione esercitata far cedere la scogliera che non ha nessun ancoraggio se non il proprio peso».

Le conclusioni che trae l'ex assessore sono frecciate al curaro scoccate verso il primo cittadino: «Il sindaco deve imparare a rispettare ed ascoltare educatamente i cittadini che si interessano al bene comune e a non offenderli come ha fatto in questa circostanza chiamandoli provinciali, procuratori di allarmi sociali, professionisti della polemica, rompiscatole. Deve imparare che una volta assunta la carica di sindaco diventa un amministratore della città e di tutti i cittadini siano di essi di destra che di sinistra e che non può usare pubblicamente forme offensive di appartenenza politica, se li riservi nelle riunioni di partito per articolare discorsi senza contraddittorio». (ilquotidiano.it)

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