San Benedetto del Tronto - Il sindaco Gaspari sentenzia che la contestazione della cassa di colmata “è una tipica battaglia della destra, tutta incentrata sul timore percepito, sul senso d'insicurezza e sulla paura. Un tentativo di far uscire dalle persone gli istinti primordiali facendo cadere nell'oblio la razionalità ed il ragionamento” .
Una frase di forte impatto, molto ben costruita, sicuramente originata da letture complesse e inquietanti ma degna di contesti ben più importanti del nostro che semplicemente riguardano problemi di opportunità prima e sicurezza poi di una costruzione che i fatti stanno dimostrando essere abusiva e piena di incognite.
La reazione del sindaco non fa altro che allarmare ancora di più noi del Comitato e quel vasto movimento di opinione che si è creato intorno a questo problema, perché sta a significare che il massimo esponente della pubblica amministrazione non ha ancora ben capito di cosa si sta parlando e si affida a formulette ideologiche fumogene per nasconderlo.
Prima cosa: la cassa di colmata, che secondo il sindaco è un primo passo per il terzo braccio, deve essere sottoposta comunque alle procedure urbanistiche ed allora visto che la proprietà è della Regione Marche ci sarà pure da qualche parte una richiesta di costruzione della stessa e qualcuno del Comune che l' ha autorizzata.
Se è si allora perché Capriotti dice che loro, gli amministratori, non ne sapevano nulla ed è stata imposta ? Se è no allora la costruzione è abusiva ed andrebbero perseguiti mandanti ed esecutori.
Seconda cosa: durante la commissione aperta è venuta fuori la prima verità che la nostra cassa è la prima che si fa in mare aperto ed è quindi sperimentale per cui tutte le operazioni si fanno work in progress cioè si elaborano e si attuano rimedi man mano che essi si manifestano, quindi niente era già stato programmato e quindi avevamo ed abbiamo ragione noi del Comitato a dubitare sulla sicurezza dell' impianto e solo dopo le nostre contestazioni la Regione Marche ha ulteriormente stanziato altri 400 mila euro per rialzare la scogliera, intervento che non era nemmeno previsto.
Altro che far uscire dalle persone gli istinti primordiali, è grazie all' intervento del Comitato che probabilmente si è evitato un disastro ecologico, che però è ancora presente visto che ad oggi non ci sono i soldi per provvedere sia alla inertizzazione dei fanghi inquinati che alla solidificazione totale della cassa ( ad una stima fatta servirebbero dai 700 agli 800 mila euro ) e pertanto fortissime piogge potrebbero allagare la cassa e con la pressione esercitata far cedere la scogliera che non ha nessun ancoraggio se non il proprio peso.
Il sindaco deve imparare a rispettare ed ascoltare educatamente i cittadini che si interessano al bene comune e a non offenderli come ha fatto in questa circostanza chiamandoli provinciali , procuratori di allarmi sociali, professionisti della polemica, rompiscatole.
Deve imparare che una volta assunta la carica di sindaco diventa un amministratore della città e di tutti i cittadini siano di essi di destra che di sinistra e che non può usare pubblicamente forme offensive di appartenenza politica, se li riservi nelle riunioni di partito per articolare discorsi senza contraddittorio.
(Nazzareno Torquati)
PS: quella cassa di
colmata continua a non rispettare le norme di
sicurezza che riguardano lo stoccaggio di materiali
inquinanti, per cui non è assolutamente da ritenersi
sicura e purtroppo ho la sensazione che non lo
rimarrà ancora per lungo tempo. Ah dimenticavo:
chiacchiericcio a parte assolutamente "sicura" non
lo sarà mai. (Riego Gambini) |