dai comuni interessati, Assam, e diversi istituti di
ricerca: la prima fase è consistita in approfonditi
controlli su tutte le palme della zona facilitata
anche dalle segnalazioni dei privati; ad essa è
seguita la potatura sferica sugli esemplari colpiti
dall'infezione, mentre ora si passa al trattamento
biologico.
"Oggi ci si avvia alla terza fase - fa sapere l'Assessore all'ambiente Giuseppe Marconi - ovvero quella del trattamento biologico a base di nematodi che verranno irrorati sino al cuore di ciascuna pianta infetta per debellare gli insetti killer. Sino ad oggi siamo riusciti a salvare alcuni esemplari, uno di questi è situato proprio nel giardino comunale, per cui siamo fiduciosi contando anche di affidare presto un incarico ad un esperto che possa fare formazione, affinché prosegua il lavoro di ricerca e specializzazione".
L'innalzamento delle temperature dei prossimi giorni, preoccupa tuttavia gli addetti ai lavori poiché è proprio nel periodo caldo che gli insetti, una volta dischiuse le larve, riescono a risalire la pianta per poi volare di palma in palma ad una distanza di circa un metro. Del resto il trattamento biologico, unico consentito attualmente dalla legge, parte in questi giorni proprio in virtù delle temperature che si assestano intorno ai 10°, condizione necessaria al funzionamento della soluzione biologica.
Ma i numeri di casi riscontrati spaventano: in tutta Italia si registrano 10.000 provvedimenti con ingiunzione di abbattimento. Il Dr. Sandro Nardi responsabile Assam della Regione Marche nonché supervisore della sperimentazione anti punteruolo non ha nascosto nei giorni scorsi la propria preoccupazione: "nella sola Riviera delle Palme - ha detto - si contano 90 ingiunzioni con richiesta di abbattimento, il focolaio è Grottammare dove si registra il maggior numero di casi, ma l'epidemia si è diffusa anche a San Benedetto sebbene in minor misura ed un piccolo focolaio è stato riscontrato anche a Cupra Marittima".
E si torna a parlare di responsabilità dei vivaisti, che attualmente nel raggio del perimetro rosso che riguarda l'intero territorio colpito, devono attenersi al divieto di entrata e uscita di esemplari palmizi.
L'Assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci non ha esitato ad esprimere il proprio punto di vista in tal senso: "Le responsabilità sono di natura commerciale. E' chiaro che il punteruolo rosso non è un coleottero che vive nelle nostre zone, per cui è stato sicuramente importato attraverso il commercio di esemplari palmizi provenienti dall'Egitto. Tutto questo a mio giudizio esula dal mondo del vivaismo poiché essere vivaisti vuol dire piantare, curare e vendere varie specie di piante e non, come è accaduto sino ad ora, comprarle a buon mercato all'estero per poi rivenderle in zona".
Proseguono intanto a pieno ritmo i controlli su tutta la riviera da parte delle autorità competenti che hanno già individuato un caso di vendita illegale di una palma da parte di un vivaista di Grottammare nel nord delle Marche. E' scattata pertanto la sanzione amministrativa sia nei confronti del vivaista venditore sia nei confronti dell'acquirente. (Stefania Serino - ilquotidiano.it)
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