''La situazione globale per la fornitura di energia e' ormai ad un punto critico. L'Unione europea sta rispondendo con massicci investimenti in tecnologie pulite, nuove infrastrutture, efficienza energetica e fonti alternative''. Cosi' Andris Piebalgs, commissario europeo per l'Energia, in un intervento alla Doha Natural Gas Conference. Il commissario ha spiegato la posizione dell'Unione europea di fronte all'emergenza clima, considerata ''una grande opportunita' per modificare la sicurezza energetica globale e per andare verso un modello economico sostenibile''. Secondo Pieblags, infatti ''cambiamenti climatici e sicurezza energetica sono due facce della stessa medaglia. Gli stessi rimedi vanno applicati ad entrambi i problemi''. Il mondo sta andando verso ''una crisi energetica globale'', ha detto il commissario, una crisi che ha origine da un incremento demografico e un parallelo aumento del consumo di combustibili fossili. Per il 2030 gli scenari parlano di un raddoppio della domanda di energia globale nei Paesi in via di sviluppo, mentre la popolazione del Pianeta, ai 6,5 miliardi attuali vedra' aggiungersi altri 2,5 miliardi di persone entro il 2050. ''Allo stesso tempo - ha spiegato Pieblags - sappiamo che le riserve di combustibile convenzionale non stanno crescendo al ritmo di cui abbiamo bisogno e diverse produzioni sono in declino'', come affermato dalla stessa Agenzia internazionale per l'energia (Iea). Quindi l'accordo che verra' siglato a Copenaghen, alla prossima Conferenza Onu sul clima a dicembre di quest'anno per il commissario ''sara' anche il modo di rafforzare la sicurezza energetica'' ricordando i 3,5 miliardi di euro stanziati nel Piano di ripresa dalla Commissione europea e destinati ad investimenti per la sicurezza energetica, incluso l'eolico off-shore, la cattura e lo stoccaggio del carbonio. E anche se i combustibili fossili continueranno ad avere un ruolo ''significativo'', la sfida oggi e' quella di ''ridefinire alcune delle ipotesi del modello economico che il mondo ha perseguito per piu' generazioni''. (ANSA)
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