San Benedetto del Tronto - Sale a 90 il numero di provvedimenti con ingiunzioni di abbattimento emesse dall’Assam, che riguardano i comuni di Grottammare, San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima. Canducci: "la situazione è gravissima, ma stiamo monitorando tutte le palme".
In tutta Italia si registrano 10.000 provvedimenti con ingiunzione di abbattimento, nella sola Riviera delle Palme se ne contano 90. Numeri da capogiro quelli resi noti dal responsabile del Servizio Fito Sanitario della Regione Marche Sandro Nardi e che preoccupano anche l'assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci.
"La situazione a livello nazionale è gravissima - afferma Nardi - come è emerso nel corso del convegno tenutosi di recente a Genova dove i numeri parlano di ben 10.000 abbattimenti in tutta Italia".
Nella Riviera delle Palme, dove il patrimonio palmizio rappresenta il cuore del turismo locale, l'Assam ha già emesso 90 provvedimenti con relative ingiunzioni di abbattimento. Il maggior numero di casi si registra a Grottammare, tuttavia focolai sono stati riscontrati anche a San Benedetto e Cupra Marittima, sebbene in minor misura.
Una lotta intrapresa tuttavia con largo anticipo e scientificità. I comuni colpiti hanno unito le proprie forze aprendo un tavolo tecnico politico da cui è emerso un progetto sperimentale per la cura, il monitoraggio e la prevenzione delle palme, come spiega l'assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci: "è stato sottoscritto insieme ai comuni di Grottammare, Cupra Marittima, nonché Assam, Istituto di ricerca delle Palme, Università di Ancona, Provincia di Ascoli Piceno e Regione Marche, un protocollo di intesa che prevede una sperimentazione programmata per la cura delle palme, che è stata già avviata".
Difatti la prima fase della sperimentazione, appena conclusa, ha avuto un esito positivo come attesta la delibera di giunta emessa dalla Regione Marche in data 9.3.09 che autorizza il trattamento biologico delle palme infette, se ed in quanto recuperabili, in deroga al decreto ministeriale che stabilisce l'obbligo di abbattimento delle palme colpite dal punteruolo rosso.
Ma l'allerta resta alta, poiché il coleottero killer riesce a riprodursi e a volare di palma in palma quando la temperatura supera i 10°, pertanto i comuni interessati stanno provvedendo in questi giorni al monitoraggio continuo delle palme per prevenire il peggio, come confermato anche da Canducci: "i nostri giardinieri specializzati stanno procedendo alla potatura e al contempo al monitoraggio di tutte le palme a partire dalla zona del Ballarin che è quella che preoccupa maggiormente".
Ma a chi attribuire eventuali responsabilità? L'assessore Canducci non ha dubbi: "la responsabilità è di natura commerciale. Attualmente è stato tracciato un cerchio rosso entro il quale è vietato l'ingresso e l'uscita di palme. Partendo dal presupposto che il punteruolo rosso non è un coleottero che vive nelle nostre zone, è stato sicuramente importato attraverso il commercio di esemplari palmizi dall'Egitto, che esula dl mondo del vivaismo poiché essere vivaista vuol dire piantare, curare e poi vendere piante e non comprarle a buon mercato all'estero". (Stefania Serino - ilquotidiano.it)
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