15 punti critici del pianeta, risorse finite al 2050

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Venerd́, 13 Marzo 2009

 

Sono 15 nel mondo i punti critici vittime assolute dei cambiamenti climatici, dai ghiacci artici alla tundra agli oecani. Per il capitolo energia, prima del 2050 tutte le risorse energetiche non rinnovabili (attualmente accertate) saranno esaurite e il ricorso al nucleare non riuscira' a fermare questo degrado. Dal canto suo per l'Italia il compito sarebbe quello di porsi l' obiettivo di triplicare le fonti rinnovabili entro il 2030 con il 50% di fabbisogno energetico soddisfatto da fonti rinnovabili. Questi alcuni dei dati che emergono dal dossier del Wwf ''Cambiamenti climatici, ambiente ed energia: linee guida per una strategia nazionale di mitigazione e adattamento'', presentato oggi a Roma. Ecco le emergenze e le 'ricette':

PUNTI CRITICI: 15 le aree in cui l'attivita' antropica potrebbe portare a un superamento di una soglia critica. Il verificarsi di una piccola perturbazione potrebbe alterare lo stato o l'evoluzione del sistema climatico provocando, a cascata, un'ampia scala di impatto. Le 15 situazioni riguardano: formazione del ghiaccio marino artico, calotta continentale della Groenlandia, calotta continentale dell'Antartico occidentale, circolazione termoalina dell'Atlantico, il cosiddetto El Nino, il monsone estivo indiano, il monsone occidentale Sahara/saheliano, la foresta tropicale amazzonica, la foresta boreale, l'Antarctic bottom water, la tundra, il permafrost, gli idrati di metano nel mare, la perdita di ossigeno negli oceani e l'ozono artico;

RISORSE FINITE: Con il ritmo di crescita degli ultimi 30 anni, per alimentare l'economia mondiale per altri 40 anni, serviranno combustibili fossili per 856 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) ma la terra (tra carbone, petrolio, gas naturale e uranio) ne ha appena 800 mila. Il petrolio, per esempio, di cui oggi consumiamo 1.000 barili al secondo (pari a 159.000 litri), si attesta (alla fine del 2007) a 168,6 Gtep, per l'uranio sono disponibili 18-29 Gtep (con un eventuale uso termico 55-58 Gtep);

NUCLEARE: Le centrali nucleari diminuiranno di qui al 2015: ne chiuderanno 90 per raggiunti limiti di eta' (e ne apriranno 30). Pesante sara' l'eredita': l'uso dell'atomo lascera' scorie nucleari (con tempi di decadimento radioattivo che vanno da 10.000 a 100.000 anni) a circa 5.000 generazioni. Il numero di centrali e' costante, da 20 anni abbiamo 440 reattori. Il 70% dei reattori nucleari oggi in funzione (realizzati tra il 1975 e il 1985) verranno chiusi entro il 2030, mentre l'attuale potenza nucleare rappresentera' nel 2020 il 4% del fabbisogno mondiale di energia primaria;

RINNOVABILI: La ricetta del Wwf. Dimezzando i consumi e aumentando l'efficienza, l'Italia dovrebbe arrivare a uno scenario in cui ci si troverebbe di fronte a un vero e proprio 'tricolore' energetico (il verde e' l'aumento di rinnovabili, il bianco l'efficienza e il rosso una riduzione delle fonti convenzionali). Il fabbisogno del 50% da rinnovabili corrisponde a un aumento di 30 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (dai 14 milioni attuali si passa a oltre 45). Per il direttore scientifico del Wwf Gianfranco Bologna e' ''piu' che mai urgente che il governo doti il Paese di un piano nazionale dell'energia e di un piano nazionale per l' adattamento ai cambiamenti climatici''. (ANSA)

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