San Benedetto - Una volta il pesce si scaricava dalle imbarcazioni fino al mercato ittico. Oggi, invece, accade il contrario: le alici dal rullo dell'asta tornano sotto coperta per essere ributtate in mare. Colpa di un surplus di pescato che ha fatto colare a picco il prezzo del pesce azzurro.
Qualche esempio? Lunedì sera ogni cassetta venduta ha oscillato dai 5 ai 2 euro finché non ci si è resi conto che nessuno comprava e che tante alici dovevano tornare indietro ed essere ributtato a mare.
Così i pescatori delle volanti, quelli che lavorano dodici mesi all'anno contro i sei delle lampare, hanno dato vita ad una riunione spontanea che lunedì sera ha scaldato i locali del mercato ittico. E' emerso che da aprile, cioè da quando anche i lamparisti hanno ripreso a pescare, la vendita e i prezzi hanno registrato una brusca battuta d'arresto. “Il problema è che mancano limiti alle quote ed alle uscite dei lamparisti – ha sottolineato l'armatore Enzo Raffaele -. Noi delle volanti non possiamo portare a riva più di seicento casse e andiamo a mare quattro giorni a settimana, loro hanno maggiore libertà.
Il mercato è saturo – ha ribadito il presidente della Bluservice Gilberto Scarpantoni -. C'è troppo pesce e lo vedono e lo sanno tutti. Ci vogliono delle regole emanate dal governo centrale.
Normare le uscite e i quantitativi da portare a riva è, insomma, fondamentale per non ritrovarsi il mercato ittico sommerso di cassette di alici che nessuno vuole.
Si rischia – spiega Morgan Bacà – di non andare più in mare perché a queste condizioni non conviene: non ci facciamo pari con il gasolio e le spese. Il ritorno sulle scene, più che legittimo, delle lampare, ha in sostanza messo in ginocchio il mercato. Gli armatori e i marinai delle volanti ovviamente non se la prendono con i colleghi delle lampare, semplicemente auspicano delle norme che possano regolamentare la pesca anche di questo settore.
La protesta non è passata sotto silenzio e dopo la riunione spontanea di lunedì sera, ieri mattina il presidente della Provincia Massimo Rossi e l'assessore alla pesca di San Benedetto Settimio Capriotti hanno incontrato gli armatori delle volanti e con loro hanno discusso della possibilità di contattare il governo centrale per ottenere quanto prima un regolamento sul modus operandi della marineria del pesce azzurro. Fissare delle quote massime anche per le lampare e stabilire un congruo numero di giorni nei quali andare a mare è fondamentale non solo per la commercializzazione, ma anche per non depauperare il patrimonio ittico.
A riva, infatti, arrivano troppe alici, molte delle quali con le uova in pancia, segno che anche la riproduzione viene interrotta col rischio che il prossimo anno l'Adriatico risulti in crisi da pesce azzurro.
Per questa mattina si attende comunque la risposta del dirigente centrale del settore Pesca del Ministero, Saverio Abate, che dovrebbe fornire entro oggi una norma che fissi il quantitativo di alici che è possibile pescare e il numero delle uscite. (Gloria Caioni - corriereadriatico.it)
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