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NIZZA, Francia - Per gli ambientalisti (e non solo) è un'auto da sogno: piccola, econonica e del tutto ecologica. Stiamo parlando della Airpod, una vettura di nuova concezione, che funziona ad aria compressa.
Sì, niente carburante, niente emissioni nocive, e rifornimento al costo di un euro ogni 200 chilometri. Insomma, l'auto ideale farà la sua apparizione a partire dal prossimo mese all'aeroporto di Schipol (Amsterdam). Verrà utilizzata al posto delle auto elettriche per i collegamenti interni allo scalo. Ma c'è chi già prevede per questa rivoluzionaria vettura un futuro commerciale radioso sulle strade di tutto il mondo.
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La Airpod è prodotta dalla Motor Development International" (MDI), azienda specializzata in veicoli ecologici. La fabbrica si trova a Carros, cittadina francese a pochi chilometri di Nizza. Quello dell'aeroporto di Amsterdam sarà il vero test per verificare davvero l'efficacia dell'auto a aria compressa.
Certo la Airpod è davvero innovativa. Lunga poco più di due metri, è in vetroresina e al posto del classico volante ha un joystick. Il suo motore le consente di spingersi fino a 70 chilometri all'ora. Con una ricarica d'aria compressa, che costa circa un euro, ha un'autonomia di oltre 200 chilometri. L'auto si ricarica in un attimo e costa 3500 euro in tutto: una manna per chi viaggia in città.
L'azienda sta studiando anche modelli più potenti che dovrebbero raggiungere i 110 orari. Quelli più piccoli avranno tre ruote e potranno ospitare al massimo tre persone. Mentre i più grandi saranno dotati di 4 ruote e avranno 5 porte. Se sul mercato dovesse funzionare, la nuova tecnologia verrà applicata anche su furgoni, autobus, taxi e barche.
La tecnologia a dire il vero non è nuovissima. I primi studi risalgono al 2001. E dal punto di vista ecologico, il dispendio d'energia per riempire il serbatoio d'aria compressa è tutto da verificare, sostengono i detrattori. Certo è che nei paesi emergenti c'è già qualcuno che ci ha fatto un pensierino. La tecnologia ad aria compressa interessa molto all'indiana Tata. Tanto che la casa automobilistica asiatica ha siglato un contratto da 40 milioni di euro per usufruire delle conoscenze sviluppate dalla MDI. (WP - scienze.tv)
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