Con l'aumento della CO2 si produce un aumento dell'acidita' degli oceani con ripercussioni su tutta la rete trofica marina. A parlarne uno studio dell'Enea sulla vulnerabilita' delle coste, nella parte dedicata all'impatto della CO2. In altri studi, rileva l'Enea, si parte dal presupposto che l' aumento di CO2 e altri gas a effetto serra viene contenuto dalle acque marine che ne assorbono il 50%. La CO2 atmosferica, assorbita dagli oceani, ha prodotto un abbassamento medio di 0,1 unita' di ph nello strato superficiale del mare. Continuando l'attuale trend di aumento della CO2 in atmosfera, si prevede entro il ventunesimo secolo una riduzione media nello strato superficiale compresa tra 0,14 e 0,35 unita'. Un aumento dell'acidita' degli oceani che avrebbe un impatto sulla solubilita' dei carbonati e sulla vita di tutti gli organismi che ricavano i loro gusci dal carbonato di calcio, per esempio i coralli. Altre ricerche hanno focalizzato l'interesse sulla comprensione del ruolo degli oceani ed in particolare del Mediterraneo e della piattaforma adriatica nel cambiamento del clima, con attenzione al loro ruolo sui gas serra ed il potenziale assorbimento o rimozione di CO2 da parte dei mari. Si segue il riscaldamento, l'acidificazione del mare e le conseguenze sui cicli naturali del bacino del Mediterraneo a cui si associano studi di scenario futuri sull'evoluzione delle aree oceaniche e delle aree di piattaforma e costiere. Lo studio dell'Enea ha ottenuto risultati sul ruolo del Mediterraneo, dell'Oceano globale e delle aree antartiche polari. (ANSA)
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