I cinque vincitori del Prix green star

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Domenica, 10 Maggio 2009

 

Il premio Green star dell’Onu, alla sua prima edizione, viene assegnato ad individui, organizzazioni e governi che hanno dato prova di un forte impegno nella prevenzione, preparazione e risposta agli impatti sull’ambiente causati dalle catastrofi naturali e di origine umana. Il premio è nato da un’iniziativa congiunta della Croce Verde internazionale, dell’Unep e dell’Ufficio di coordinamento degli affair umanitari dell’Onu.

A Bruxelles sono stati annunciati i 5 vincitori per il 2009: Mike Cowing del Programma Onu per l’ambiente (Unep); il Centro de Apoio Científico em Desastres dell´Universita federale del Paraná, in Brasile; il laboratorio svizzero Spiez; i governi dell’Olanda e della Svezia.

Alexander Likhotal, presidente della Croce Verde internazionale, spiega che «Tutti questi vincitori del premio Green Star hanno dato prova di una capacità e di un impegno rimarchevoli nelle loro risposte alle situazioni di urgenza ambientale, così come nell’assistenza immediata o a lungo termine apportata alle popolazioni colpite. A causa del cambiamento climatico e dell’aumento della frequenza dell’intensità di questi disastri, è essenziale che il mondo prenda coscienza dell’importanza delle urgenze ambientali e sia informato sui metodi migliori per dare una risposta rapida ad adatta».

La nuova formula del premio Green Star vuole essere un trampolino per promuovere e sviluppare la partecipazione internazionale alla prevenzione ed alla risposta ai diversi tipi di rischi ambientali.

Una giuria internazionale formata da esperti ha scelto i vincitori sulla base del lavoro che hanno realizzato in una serie di settori, in particolare le missioni internazionali di rafforzamento delle capacità di aiuto ai Paesi ed a prepararsi a situazioni di emergenza ambientale e nell’intervento diretto nei Paesi colpiti da catastrofi ambientali.

John Holmes, responsabile per gli affair umanitari e coordinatore dei soccorsi d’urgenza dell’Onu, ha detto che «Il premio mette l’accento sulle conseguenze che le catastrofi naturali o di origine umana hanno sull’ambiente. Ho la speranza che una migliore presa di coscienza degli effetti ecologici di queste situazioni d’urgenza ci permetterà di migliorare la risposta ai disastri in futuro, coinvolgendo più protagonisti».

Per il direttore dell’Unep Achim Steiner «I legami tra degrado ambientale, impoverimento delle risorse ambientali e conflitti potenziali si fanno sempre più evidenti agli occhi della comunità internazionale e rappresentano una sfida sempre più importante, a meno di considerare un approccio globale al cambiamento climatico e le strategie di sviluppo non percorribili. Occorre che il 2009 sia non solo l´anno in cui il modo arriverà a concludere un nuovo accordo globale sul clima, ma anche l’anno in cui inizia la messa in opera di un’economia verde, un’economia che acceleri il passaggio ad un sistema di gestione delle risorse più efficace, limitando l’’emissione di CO2, favorendo l’innovazione, buone condizioni di lavoro e l’equità tra i Paesi e le comunità, in particolare nelle zone più povere e più vulnerabili del pianeta». (greenreport.it)

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