Caldo: allarme ozono, 15 capoluoghi oltre i limiti

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Mercoledì, 15 Luglio 2009

 

Con l'arrivo del caldo e' emergenza ozono nelle citta' italiane. Mentre sale la febbre tra il cemento dei grandi centri urbani creando le isole di calore. L'allarme e' di Legambiente che con la campagna 'Ozono ti tengo d'occhio', realizzata insieme al portale lamiaaria.it, lancia l'allarme per l'inquinamento dell'aria delle nostre citta'. Dal monitoraggio di Legambiente, sono gia' 15 su 55 le citta' che hanno sforato il limite annuale di 25 giorni di superamento giornaliero di ozono stabilito per la protezione della salute umana di 120 µg/mc (microgrammi per metro cubo), calcolato su una media di otto ore dalla normativa in vigore dal prossimo anno (dal 2010): a guidare la classifica dell'aria irrespirabile c'e' Novara con 45 giorni di ozono off-limits, seguita da Alessandria, Lecco, Mantova (con 36 giorni), Matera e Ferrara (con 34), Vercelli (con 33), Asti (con 31), Bergamo (con 30), Campobasso (con 29), Brescia e Cuneo (con 28), Varese (con 27), Reggio Emilia e Udine (con 26). L'ozono, spiega Legambiente, e' ''un inquinante secondario prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare, che puo' danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull'apparato respiratorio e polmonare''. L'emergenza aumenta in estate, quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas che causano un tipo di inquinamento che si diffonde con facilita' a grande distanza (elevate concentrazioni di ozono si possono rilevare anche in luoghi molto distanti, come per esempio in alta montagna, con il cosi'ddetto Paradosso del giardino). ''Se in inverno e' il PM10 che avvelena l'aria - dichiara Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - con l'arrivo dell'estate ci pensa anche l'ozono. E' indispensabile intraprendere azioni strutturali sulla mobilita' urbana''. Per quanto riguarda le isole di calore, Roma e Milano sono piu' roventi di altre realta'. Le citta', infatti, si scaldano piu' delle altre aree anche di 2-3 gradi. ''Le isole di calore - spiega il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani - sono una rappresentazione di quello che avviene nei luoghi cementificati e urbanizzati, quando le temperature elevate fanno si' che questi diventino delle fonti di calore''. In generale, ''le isole di calore si identificano con le citta'''. Per una citta' di medie dimensioni, tra il centro e le zone rurali ci sono tra gli 0,5 e 3 gradi di differenza. E, non solo: anche la media delle minime invernali e' piu' alta rispetto alla normalita' di 1-2 gradi e che le massime estive siano piu' alte di anche di 3 gradi. A causa dell'effetto isola di calore, si stima che siano del 10-15 per cento maggiori i fenomeni temporaleschi a causa dell'accumulo di energia, mentre il vento e' del 20-30 cento minore. (ANSA)

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