Minaccia clima sul Mediterraneo, crisi globale da riscaldamento e dieci anni di tempo per fermare l'aumento della febbre del Pianeta. Tutto questo con una nuova consapevolezza da parte degli scienziati: l'obiettivo fissato dal G8 dell'Aquila di mantenere l'innalzamento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi ''probabilmente non si riuscira' a raggiungerlo ma e' importante che la politica abbia segnato in maniera chiara un limite''. Da qui la necessita' di una ''sfida globale'', ha detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che preveda ''responsabilita' comuni ma differenziate'' nel contesto ''di un nuovo ordine mondiale dell' economia, aperta, sostenibile e giusta come indicato dalla dichiarazione dell'Aquila''. Questi gli scenari tracciati a Venezia nell'ambito dell'incontro di 200 scienziati di tutto il mondo riuniti fino a venerdi' 17 luglio sull'Isola di San Giorgio Maggiore, alla Fondazione Cini, per decidere i contenuti del 5/o Rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici dell'Ipcc (il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici) che vedra' la luce entro il 2014 (il primo volume nel 2013 e il 3/o e 4/o volume piu' il rapporto di sintesi nel 2014). Simbolica la sede dell'incontro: Venezia e la sua Laguna gia' citati nell'ultimo Rapporto Ipcc del 2007 nel capitolo delle zone a rischio scomparsa per l'innalzamento del livello del mare. E proprio Venezia, ha sottolineato il direttore generale del ministero dell'Ambiente, Corrado Clini, ''ospita il piu' grande esperimento di lotta al cambiamento del clima: il Mose'', il sistema di dighe mobili contro l'acqua alta. E sull'Isola di San Giorgio Maggiore nascera' il centro mondiale di ricerca con 100 esperti da tutto il mondo. Tanto piu' che il Mediterraneo sta soffrendo piu' di altre zone dello stress climatico. ''Ci ricordiamo un clima piu' stabile - ha detto Prestigiacomo - invece abbiamo la sensazione di vivere in un clima tropicale. Tutto questo va studiato''. Ecco obiettivi e nuovi scenari tra politica e scienza:
PIANETA NON FERMERA' AUMENTO TEMPERATURA ENTRO 2 GRADI: Dieci anni di tempo per fermare a 2 gradi la soglia di aumento della temperatura, l'obiettivo del G8 dell'Aquila, ma, ha detto Carlo Carraro, unico italiano nel comitato esecutivo dell'Ipcc, le possibilita' di uno stop di aumento di 2 gradi ''sono limitate'', e' ipotizzabile invece un aumento di 2,2-2,3 gradi. Quindi gli Usa: ''A Copenaghen devono arrivare con la legge anti-Co2 approvata dal Senato per avere risultati concreti''. La soglia dei 2 gradi e' fondamentale perche' oltre questa soglia aumenteranno siccita', fame, estinzione di specie. ''E' stata comunque fissata un'asticella ed e' molto utile avere un limite definito su cui lavorare'' ha detto Antonio Navarra, Presidente del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc) mentre per Riccardo Valentini (Cmcc/Universita' della Tuscia) molta attenzione sara' posta sulla necessita' di ''ridurre l'incertezza delle previsioni climatiche e nell' aumentare il focus su alcune regioni, come il Mediterraneo''
INDICAZIONI CHIARE, NO ERRORI DI KYOTO: Il lavoro preparatorio per il 5/o rapporto Ipcc ''sara' forse piu' importante del rapporto stesso perche' - ha detto il ministro Prestigiacomo - gia' tra tra il 2010 e il 2012 i governi e le nazioni unite avranno bisogno di indicazioni scientifiche e valutazioni aggiornate''. Secondo il ministro ''dobbiamo evitare di ripetere l'errore del Protocollo di Kyoto che ha indicato obiettivi di riduzione delle emissioni senza definire le misure globali e condivise necessarie per raggiungere gli obiettivi''
IPCC E RUOLO INDIA: Il Presidente dell'Ipcc, l'indiano Rajendra K. Pachauri, si e' detto ''ottimista'' sulla Conferenza Onu di Copenaghen il prossimo dicembre, sottolineando pero' che i Paesi industrializzati devono essere ''da esempio''. E sul ruolo del suo Paese: ''L'India prende seriamente la questione del cambiamento climatico''. (ANSA). GU
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