ROMA, 29 GIU - In Italia ci sono ancora almeno 25 aree marine da 'proteggere'. Quelle tutelate sono 26 ma dovrebbero ''essere 50''. Tra queste, Pantelleria che ''non ha nessuna forma di tutela a mare'' e la parte marina dell'isola del Giglio. Il vicedirettore di Legambiente e responsabile mare, Sebastiano Venneri, chiede per il nostro mare soltanto ''maggiore attenzione'' perche' ''in alcuni casi non e' una questione di soldi''. All'isola del Giglio, per esempio, osserva Venneri, ''l'avvistamento della foca monaca meritava qualcosa di piu''' se si pensa che ce ne sono ''soltanto 350 in tutto il Mediterraneo e che e' ritornata dopo 40 anni di assenza''. Oltre a Pantelleria, in Sicilia soffre anche l'area marina di Lampedusa che vive ''una situazione disordinata e pesante'' sia per l'assenza di ''un piano regolatore'' e l'assalto del cemento sia perche' ''il direttore della riserva protetta delle isole Pelagie e' stato sollevato dall'incarico''. In alcuni casi, osserva Venneri, ''non servono quattrini, ci sono interventi a costo zero'' soprattutto nella burocrazia: per esempio se si ''abolisce la commissione riserva si velocizza il lavoro e si risparmia qualcosa''. Mentre dove servono risorse e' sul versante dei dipendenti. ''Tutte le aree marine - rileva Venneri - hanno in pianta organica un solo dipendente, il direttore''. In questo caso, l'appello di Legambiente riguarda i pochi fondi pari a ''6 milioni da dividere per le 26 aree marine'' esistenti. A prosito di attivita' in acque protette, a Portofino (Liguria) si registrano 70.000 immersioni all'anno mentre a Tavolara (in Sardegna) se ne fanno 20.000 all'anno. Le aree marine protette sono considerate santuari per i sub. (ANSA)
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