I riti della purificazione nella notte di San Giovanni San Lorenzo in Campo – Montalfoglio
Oggi si pensa all'acqua come se altro non fosse che H20. In un passato non tanto remoto, ma avvezzo a leggere i significati complessi delle cose, non si parlava di acqua ma di acque. C’erano quelle che venivano dal cielo ed erano la "grazia di Dio" invocata per i raccolti. C'erano le vive che davano la vita e le morte, stagnanti e malefiche. Quelle che scaturivano dalla terra attraverso le fonti avevano un nome tutto loro: si chiamavano linfe o ninfe ed erano delle dee. Queste erano le acque che bevute davano o ridavano la salute e lavarsi con loro voleva dire purificarsi. Quando si sposavano con il culmine del caldo e dell’anno dalle loro nozze nasceva il trionfo della Natura. Infatti, dall’unione degli opposti acqua e fuoco scaturisce la vita e i fiori con i loro colori e profumi sono i segnali di quella "nuova" che è nata. Tanta è la poesia compresa nella nostra tradizione bella dei lavacri fioriti di San Giovanni il Battista.
Ivo Picchiarelli
Al di là della solennità circoscritta di specifiche celebrazioni patronali la ricorrenza di San Giovanni Battista non aveva un significato universalmente sentito nella liturgia e nei culti tradizionali. In effetti le pratiche e le espressioni di tale devozione sono eredità più dell’esperienza pagana e del ciclico vissuto del susseguirsi delle stagioni, che non di un’effettiva simbologia originaria del cristianesimo. Da ormai cinque edizione l’iniziativa rievoca quell’atmosfera sospesa ai limiti dell’irrazionale, intrisa di credenze e superstizioni, che l'antica società contadina era solita vivere in prossimità dell’inizio dell’estate. Nella cognizione millenaria che le streghe aleggiassero nella nottata più corta dell’anno, si cercava di carpire quell’elettricità aerea, resa ancor più intensa dall’esplosione balsamica e cromatica di foglie e petali, con una flora mai così lussureggiante. L’acqua profumata messa assieme come distillato di rugiade ed aromi ripetibili, in quest’unica nottata ogni 365, dava così il senso di un’abluzione irrinunciabile, un battesimo come quello di San Giovanni ma decisamente più profano, un rito purificatorio pagano ma avvertito ugualmente come salvifico e rigenerante.
Tommaso Lucchetti
San Lorenzo in Campo – Museo delle Terre Marchigiane, via Leopardi
Dalle ore 17- Laboratori per bambini
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L'ACQUA FIORITA I bambini più piccoli individuano, spigano e preparano i vari tipi di fiori e piante aromatiche per l'acqua di San Giovanni
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I SAPONI PROFUMATI
Fare il sapone con il grasso animale e gli olii essenziali
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IL BUCATO CON LA LISCIVA
Fare il bucato con la cenere e risciacquare i capi insaponati in un lavatoio (si consiglia di portare un capo di cotone bianco)
Dalle ore 18 - Laboratori per adulti
Ingredienti e preparazione di:
Aceto dei quattro ladroni e aceto dei sette ladroni
Ricetta di un rimedio naturale, un farmaco antico a base d'aglio
Nocino e Olio di San Giovanni
Montalfoglio - San Lorenzo in Campo
ORE 19,45 - "I riti della purificazione nella notte di San Giovanni" incontro con il Prof. Ivo Picchiarelli e Mons. Ugo Ughi
ORE 21 - Cena di San Giovanni (solo su prenotazione)
Introduzione del Prof. Tommaso Lucchetti presso la Locanda San Martino (Tel. 0721 775513 – 3200340117)
Pizza bianca con cipolla e rosmarino, Tartine salvia menta e basilico, Crostini di verdure, Ravioli burro e salvia (ravioli con ricotta e ortica) Passato di verdure, Insalata d’orzo con verdure, Frittelle fantasia, Purè di patate, Verdure gratinate, Zuppa inglese (ricotta e noci), Acqua e Vino (della casa), Caffè d'orzo
ORE 22,30 - Concerto "I canti della purificazione" Coro Polifonico Malatestiano di Fano
Al termine della serata riti propiziatori
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