Grottammare - Dieci sono le palme colpite dal punteruolo e ben ventotto quelle considerate ad alto rischio o con sospetto di infezione. E' quanto emerge dal censimento operato dall'esperta Elisa Mauro, addetta al monitoraggio dei palmeti della Perla dell'Adriatico.
Un' epidemia che ancora pare non essersi fermata ma che grazie alla sperimentazione preventiva del comune e alla scoperta della cura mediante nematodi, effettuata in collaborazione con i comuni di Grottammare, Cupra e San Benedetto, la Provincia di Ascoli, l'Università Politecnica delle Marche e l'Assam (servizio fitosanitario regionale), fa guardare al futuro con maggiore speranza.
"Mediante il controllo costante delle piante, siamo comunque riusciti a prendere per tempo cinque piante su dieci, che rischiavano l'infezione" spiega la dottoressa.
Intanto le piante malate al 100% restano dieci delle quali sette in giardini privati e tre di proprietà comunale. "E' un caso che gli insetti prolifichino maggiormente nelle palme di privati. Comunque, dopo un'attenta analisi, abbiamo notato che tutti i giardini dove era stata riscontrata l'infezione, erano di residenze che si trovavano in collina piuttosto che sul lungomare". Quasi a dire che il clima ventilato piaccia di più al terribile insetto.
A conferma di questo vi sono anche le ventotto piante considerate "sospette". Infatti solo otto di esse sono comunali mentre le restanti 20 private. "Tengo a precisare che "sospette" non significa malate. Ma sono palme che vengono costantemente tenute sotto osservazione più delle altre".
Le forti piogge del periodo, comunque, se da un lato sono risultate disastrose per la cittadina, sono state quasi un beneficio per i palmizi grottammaresi in quanto hanno ostacolato la nascita di nuovi Rhynchophorus ferrugineus. "L'abbassamento repentino delle temperature ha rallentato il processo di sviluppo dell'insetto all'interno del bozzo, ciclo molto delicato. Infatti, proprio ieri, ho controllato le trappole e su quaranta di esse ho catturato solo due animali. Un dato significativo che attesta il legame stretto tra temperatura e ciclo di sviluppo" spiega la Mauro.
Continua dunque il lavoro dell' Assam e del comune per circoscrivere sempre di più l'area di prolificazione cercando di non superare il numero di palme infette. "Bisogna spiegare che l'insetto, probabilmente, non si eliminerà mai del tutto. Per questo è necessario essere sempre attivi e tenere tutto sotto controllo, in modo particolare le trappole che si sono rivelate utilissime per la cattura dell'animale" conclude la dottoressa.
Parallelamente alla sperimentazione di monitoraggio attuata dal comune di Grottammare, infatti, una nuova tecnica è in fase di attuazione. A gestirla sarà proprio l'Assam, da sempre impegnata nella cura e la lotta al punteruolo e che da mesi collabora attivamente con il comune rivierasco.
Si tratterà di una nuova sperimentazione, questa volta di carattere preventivo. Ancora ignote le nuove metodiche ma il comune ha già messo a disposizione alcune delle palme del lungomare per venire incontro ai nuovi esperimenti del servizio fitosanitario. "Sono sicura che il nostro servizio di monitoraggio, unito con la tecnica di prevenzione dell'Assam, porteranno risultati tangibili e confortanti per il futuro delle palme della riviera" conclude la Mauro. (Francesca Poli - ilquotidiano.it)
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