Un'azione tempestiva potrebbe essere determinante per rispondere al problema dell'abnorme crescita nel numero di meduse, che sembra essere una conseguenza diretta delle attivita' umane, scrive oggi Science Daily. Secondo nuove ricerche condotte dalla Csiro e dallo scienziato dell'Universita' del Queensland Anthony Richardson - scrive il periodico scientifico - ci sarebbero prove convincenti che le attuali 'scorribande di meduse' sono associate a un' eccessiva attivita' di pesca e un eccesso di sostanze nutrienti che finiscono in mare dai fertilizzanti e dagli scarichi fognari. ''Dense aggregazioni di meduse possono essere un aspetto naturale di un ecosistema degli oceani in buona salute, ma ora sta emergendo un quadro di piu' gravi e frequenti invasioni di meduse in tutto il mondo'', dice Richardson. ''Negli anni recenti invasioni di meduse sono state registrate nel Mediterraneo, nel Golfo del Messico, nel Mar Caspio e nel Mar Nero, nelle coste nordorientali degli Stati Uniti e, in particolare sulle coste dell'Estremo Oriente''. ''La piu' drammatica di queste invasioni si e' registrata nel Mar del Giappone, a causa di una medusa gigantesca chiamata Nomura, che puo' raggiungere i due metri di diametro dell'ombrello e i 200 chilogrammi di peso''. Secondo la nuova ricerca, ''i pesci normalmente tengono sotto controllo la popolazione delle meduse attraverso 'competizione e predazione' ma una pesca eccessiva puo' distruggere questo equilibrio - spiega Richardson - per esempio, a largo della Namibia l'intensa pesca ha decimato le colonie di sardine e le meduse le hanno rimpiazzate come specie dominante''. I cambiamenti climatici, poi, possono anche contribuire all' abnorme diffusione delle meduse. Acque piu' calde vogliono dire un aumento di flagellati, i microrganismi alla base della dieta delle meduse, e gli oceani meno freddi contribuiscono a una piu' vasta diffusione di varie specie di meduse. ''Prove sempre piu' numerose suggeriscono che gli ecosistemi dei mari aperti possono virare, dall'essere dominati dai pesci all'essere dominati dalle meduse - avverte Richardson - e questo potrebbe avere conseguenze durature di carattere ecologico, economico e sociale''. Noi dobbiamo iniziare a occuparci dell' ambiente marino in maniera olistica e precauzionale al fine di prevenire altri di quelle che possiamo chiamare 'scorribande' di meduse''. (ANSA)
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