BERLINO - Milioni di persone in tutto il mondo saranno costrette ad abbandonare le proprie case nelle prossime decadi a causa dell'innalzamento dei mari e della siccita' provocati dal cambiamento climatico. E' quanto emerge da uno studio presentato oggi alla conferenza mondiale sul clima in corso a Bonn. Il rapporto, realizzato dall'Universita' delle Nazioni Unite, dall'organizzazione umanitaria Care International e dall' Universita' di Columbia (New York), spiega che e' troppo presto per fare previsioni esatte, ma cita una stima dell' Organizzazione internazionale per la migrazione, secondo cui questi fenomeni potrebbero spingere 200 milioni di persone a lasciare le proprie terre entro il 2050. ''La migrazione e gli spostamenti indotti da fenomeni ambientali hanno il potenziale di diventare fenomeni senza precedenti, sia in termini di estensione, sia di entita''', sottolinea lo studio, dal titolo 'In cerca di riparo: una mappa degli effetti del cambiamento climatico sulla migrazione e gli spostamenti umani'. ''Nelle prossime decadi - proseguono gli esperti -, i cambiamenti climatici indurranno o costringeranno milioni di persone a lasciare le proprie case alla ricerca di sicurezza e di una vita sostenibile''. Il rapporto sottolinea quindi che servono fondi per aiutare queste popolazioni a fuggire dalle zone piu' a rischio. Fra queste, lo studio cita gli stati-isole come le Maldive e Tuvalu, le regioni secche come la zona sud-sahariana del Sahel e il Messico, oltre ai paesi dei delta fluviali come il Bangladesh, il Vietnam e l'Egitto. ''Nelle aree densamente popolate dei delta del Gange, del Mekong e del Nilo, un innalzamento dei mari di un metro potrebbe interessare 23,5 milioni di persone e ridurre la superficie dei terreni oggi destinata all'agricoltura di almeno 1,5 milioni di ettari'', spiega il rapporto. Secondo gli scienziati, entro questo secolo, i livelli dei mari potrebbero crescere di almeno un metro. Il mondo, conclude lo studio, deve investire per preparare le comunita' ed i paesi piu' poveri ai cambiamenti climatici. Fondi, questi, che ''devono essere in aggiunta agli impegni esistenti''. (ANSA)
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