Le attivita' umane esigono un ''terribile pedaggio'' dal ''mondo degli oceani e dei mari''. Cosi' il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha messo in guardia in un messaggio che segna la prima giornata mondiale degli Oceani riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite e fissata, lo scorso anno, per l'8 giugno. ''Ecosistemi marini vulnerabili, come i coralli, e importanti attivita' di pesca - ha detto il segretario delle Nazioni Unite - sono stati danneggiati da un eccessivo sfruttamento'', oltre alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, a pratiche di pesca distruttive, a specie esotiche invasive e all' inquinamento marino, in particolare se proveniente da fonti terrestri. Ma, ha proseguito, sugli oceani grava anche la pirateria e la rapina a mano armata che minacciano la vita della gente e la sicurezza del traffico marittimo internazionale, che trasporta circa il 90% dei beni del mondo. Il segretario generale ha inoltre affermato che l'aumento della temperatura del mare, del suo livello e l'acidificazione degli oceani causato dai cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per la vita marina, le comunita' costiere e insulari e le economie nazionali. La Giornata prevede l'opportunita' di ampliare la consapevolezza globale sulle minacce che colpiscono gli oceani. Per questo, conclude Ban Ki-Moon, e' ''nostro dovere individuale e collettivo'' proteggere ''l'ambiente marino e gestire con attenzione le sue risorse''. (ANSA)
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