Il sindaco Giovanni Gaspari, nella tarda mattinata di ieri, dopo una serie di sopralluoghi, ha tracciato il punto di una situazione che, tra domenica e martedì, ha visto impegnata lungo il territorio una task force composta da pompieri, polizia municipale, protezione civile e operai comunali e della Picenambiente.
“Abbiamo cercato in tutti i modi di prevenire le varie situazioni dove era possibile – ha affermato Gaspari – e di contenere e arginare dove era impossibile prevedere”. Il sindaco ha parlato degli allagamenti definendoli inevitabili: “E’ caduta una tale massa d’acqua – ha detto – che difficilmente avrebbe potuto lasciare illesa qualsiasi città. I disagi ci sono stati, è innegabile, ma noi abbiamo cercato di limitarli al massimo”.
Non sono state risparmiate frecciate agli organi competenti per lo smaltimento delle acque.
Il sindaco ha infatti ricordato come sia pronto un sistema di accumulo e pompaggio dei liquidi provenienti dai chiusini, nell’area di via Voltattorni, che però non è ancora stato collaudato ed è, di conseguenza, inattivo.
Intanto, ad allarme cessato, ci si prepara alla conta dei danni: “Stiamo parlando – ha aggiunto Gaspari – di una serie di precipitazioni talmente imponenti che, una volta cessato l’allarme, valuterò insieme ai colleghi dei comuni limitrofi, la possibilità di chiedere lo stato di calamità naturale”. Gaspari ha inoltre sottolineato come il Tronto, per una volta, non sia stato fonte di preoccupazione: “Durante tutta l’emergenza – ha spiegato – il fiume non ha mai rappresentato un problema, a differenza dell’Albula che lunedì sera aveva raggiunto livelli davvero eccessivi”. (corriereadriatico.it)
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