Tornano le temperature primaverili, ma si contano i danni del maltempo

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Giovedì, 4 Giugno 2009

 

Ascoli Piceno - E' tornato il bel tempo in regione, e le temperature sono di nuovo primaverili. Ad Ascoli e Fermo i vigili del fuoco sono intervenuti per prosciugare le abitazioni allagate ieri dalla pioggia, mentre la situazione della viabilità è tornata quasi normale.

L'ondata di maltempo - oltre 120 millimetri di pioggia in due giorni, con l'esondazione del torrente Ete Vivo all'altezza del casello autostradale di Porto San Giorgio - ha comunque lasciato vari danni. Particolarmente colpiti i centri del Fermano, soprattutto Lapedona (con una frana in contrada Bore), Altidona e Campofilone. (ilrestodelcarlino.it)

 

Grottammare - Frane, smottamenti, mareggiate e incessanti rovesci. Il ponte del 2 giugno per i vacanzieri è stato un incubo. Ma si è già all'opera per ripulire tutto. Chiesta comunque la calamità naturale per la frana nel vecchio incasato.

Ponte festivo da brivido quello appena trascorso. Non solo per via delle basse temperature (solo la scorsa settimana si respirava aria d'estate) ma anche per i temporali che hanno recato ingenti danni a tutto il territorio, costiero e dell'interno.

Ma nessuno si è perso d'animo e già dalle prime ore di ieri mattina gli uomini della Picenambiente e del comune, si sono dati da fare per ripristinare una situazione di tranquillità e soprattutto di pulizia stradale e delle spiagge. Via vai di mezzi per le strade, intasamenti e code dovuti proprio a questi lavori. Si vuole ora lasciare tutto alle spalle, complice anche una mattinata calda e soleggiata che ha visto i più fortunati godere della spiaggia già completamente pulita e "pettinata" dagli operatori balneari. "Già dalle 6 di questa mattina abbiamo cominciato a risistemare tutto. Alle 8 la sabbia era già quasi perfetta" spiega Vincenzo Ricci, titolare dello chalet Ragno Verde.

E mentre ruspe, pale e camion spostavano i residui spostati dai vari fiumiciattoli, soprattutto il fiume Tesino che ha trasportato un quantitativo enorme di detriti quali sterpaglie, rami e sassi, i più fortunati bagnanti passeggiavano in riva al mare come se la bufera fosse solo un lontano ricordo.
Tempestivo, dunque, l'intervento degli operatori comunali e privati, che però non è bastato a riportare completamente la situazione alla normalità.

Infatti, il maltempo ha provocato diverse frane nel territorio collinare di Grottammare. Soprattutto le zone di Montesecco e San Francesco sono state le aree più colpite con diversi tratti di strada invasi dal fango e dai detriti. Già nella tarda serata di martedì, uomini della Protezione Civile e del comune, si sono adoperati per ripristinare le strade che sono tornate fruibili.

Grave, invece, la frana avvenuta nel vecchio incasato del Paese Alto, che ha visto due fratture del costone della Vedetta Picena. Una prima frattura era stata registrata martedì mattina. A questa è seguita una seconda, più grave, che ha travolto il parcheggio sottostante nel primo pomeriggio. "Fortunatamente, non vi è stato registrato nessun danno a persone o cose. Dopo la frattura del primo costone, infatti, sono state fatte spostare immediatamente le macchine in sosta nel parcheggio sottostante. Alla rottura del secondo costone, che ha visto il trasporto di una grande quantità di terra, piante e sassi, la zona era completamente libera" afferma l'assessore ai lavori pubblici Fausto Tedeschi che continua "La città ha retto comunque bene alle forti piogge. I sottopassi sono stati sempre fruibili e la città non si è allagata come in altri centri. Questo grazie ai recenti lavori effettuati nelle fognature le quali non confluiscono più l'acqua verso il mare ma verso il fiume".

Nelle prime ore di ieri mattina, uomini della Protezione Civile e degli uffici tecnici comunali, hanno sondato la situazione nel luogo della frana. Situazione che è apparsa subito problematica. Si è dunque riunita ieri mattina, in via eccezionale, la giunta comunale per decidere il da farsi. "Ci siamo accordati - spiega il sindaco Luigi Merli - per richiedere lo Stato di Calamità, chiedendo un contributo di 400.000 Euro in modo da intervenire il più presto possibile nell'area interessata. Ora i tecnici dovranno terminare di valutare la situazione e mettere in sicurezza l'area". (Francesca Poli - ilquotidiano.it)

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