Il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Indetta dalle Nazioni Unite, la Giornata ha lo scopo di richiamare l'attenzione sulle problematiche ambientali del pianeta, per accrescere la consapevolezza dei cittadini e aiutarli a divenire parte attiva nei processi di cambiamento globale.
Oggi sono le popolazioni povere a subire gli impatti più devastanti dei cambiamenti climatici: le società rurali sono più vulnerabili alla desertificazione, alla scarsità idrica e ai disastri naturali, tanto che le Nazioni Unite parlano a questo proposito di rifugiati ambientali che, in fuga dalla campagne, affollano le città.
L’Associazione di solidarietà e cooperazione internazionale LVIA è impegnata nelle città africane nella lotta alle nuove povertà causate dal cambiamento climatico e in particolare dalla dispersione dei rifiuti plastici nell’ambiente che, oltre ad essere un grave problema per la salute pubblica, è fonte di perdita economica per la popolazione, a causa dell’impoverimento dei terreni e dell’incremento della mortalità del bestiame domestico per l’ingestione di sacchetti.
Oggi l’Africa è l’area maggiormente toccata dal fenomeno dell’urbanizzazione: un recente rapporto di UN Habitat ha rilevato che entro il 2030 la popolazione urbana nel continente raddoppierà, passando da 373 milioni a oltre 759 milioni di persone. Già nel 2015 - secondo il rapporto - saranno 53 le città africane a superare il milione di abitanti, con una media per città di oltre tre milioni di persone. Molti governi africani stanno prendendo in considerazione queste tendenze, in vista della necessità di assicurare infrastrutture e adeguati piani di sviluppo urbanistico. Anche le autorità locali sono chiamate ad affrontare la situazione e molte si sono impegnate nella predisposizione di piani di raccolta e smaltimento rifiuti. In questo contesto, si inseriscono gli interventi proposti dalla LVIA che prevedono lo sviluppo della filiera del riciclaggio della plastica secondo un sistema che persegue finalità non solo economiche, ma soprattutto sociali e ambientali: i centri di valorizzazione della plastica sono il cardine intorno al quale si sviluppa un sistema di gestione dei rifiuti che ha come obiettivi prioritari la mitigazione della povertà, il miglioramento della condizione sociale ed economica delle persone coinvolte e la crescita di una consapevolezza collettiva della necessità di un utilizzo più razionale e sostenibile degli oggetti in plastica.
La proposta LVIA, date le sue molteplici implicazioni (ambientale, economica, sociale, educativa) ha suscitato l’interesse di diverse città africane e ad oggi sono stati realizzati dei Centri di valorizzazione dei rifiuti plastici in Senegal, in Burkina Faso, in Mozambico e in Mauritania, con modalità differenti in base alle specificità locali.
I Centri rappresentano un’opportunità di lavoro, soprattutto per le donne chiamate alla gestione delle attività; un’opportunità di reddito per la popolazione che qui vende i propri rifiuti; rafforzano il sistema economico locale, perché le imprese possono limitare le importazioni di plastica vergine comprando dal Centro il materiale riciclato; attivano percorsi di educazione ambientale nelle scuole e spettacoli teatrali nei quartieri.
Parallelamente, la LVIA è impegnata in Italia con attività di educazione ambientale e al consumo consapevole, proponendo alle scuole percorsi incentrati sulle Riduzione-Riutilizzo-Riciclo-Recupero. Inoltre, la LVIA aderisce alla Campagna internazionale “Crea un clima di giustizia” promossa in Italia dalla FOCSIV con cui si chiede ai governi che a dicembre parteciperanno al Vertice di Copenaghen, la ratifica di un accordo per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
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