Italiani poco amanti delle due ruote, specie in citta'. Nel nostro Paese viene effettuato in bici appena il 3,8% del complesso degli spostamenti urbani, una cifra che ci associa a Francia (3%) e Regno Unito, che segna appena il 2%. Questo il quadro fornito da un dossier elaborato da Legambiente. I capofila dell'uso delle due ruote rimangono Olanda (27%) e Danimarca (18%), seguiti da Svezia (12,6%), Belgio e Germania (10%), Svizzera (9%), Finlandia (7,4%) e Irlanda (5,5%), considerando per tutti i dati del 2007. Il punto e' che, in Italia, la situazione non sembra mutare nel corso degli anni, nonostante tra il 2000 e il 2007 l'estensione delle piste ciclabili urbane e' piu' che raddoppiata, passando da circa 1.000 km a oltre 2.400 km. La percentuale di spostamenti urbani da 2000 e 2007 non si e' mossa, e' rimasta al 3,8%. Secondo l'associazione manca una strategia nazionale di sostegno alla mobilita' ciclabile, soldi, e piu' in generale la volonta' di far convivere i ciclisti con gli altri mezzi.
Ma alcune rilevanti novita' esistono. A Milano, infatti, rileva Legambiente, negli ultimi anni la tendenza e' positiva, con un aumento degli spostamenti sulle due ruote: fra il 1995 e il 2005 la percentuale di chi utilizza la bici e' cresciuta del 150%. Il punto e' che la distanza percorsa in Italia e' molto inferiore rispetto a quella delle citta' europee piu' ciclabili. Nel nostro Paese, riferisce Legambiente, si pedala mediamente per 400 metri al giorno, contro il 2,6 km quotidiani dei danesi e i 2,3 degli olandesi. Milano segna un 6,6% di spostamenti in bici, Torino e Firenze il 6% e Roma solo lo 0,5%, contro il 28% di Ferrara, il 25% di Parma o il 24% di Bolzano. Legambiente propone per la ciclabilita' la formula del 30-30-30 entro il 2020: 30% di spostamenti urbani in bici; piu' zone con il limite dei 30 km orari, ztl e isole pedonali; 30% autobus in corsia preferenziale. Risultati raggiungibili, afferma Legambiente, visto che gia' alcune citta' li hanno attuati. (ANSA)
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