La crisi globale sembra che stia contribuendo a salvare l'Amazzonia. Negli ultimi cinque mesi, il disboscamento e' sceso dell'82% rispetto allo stesso periodo del 2007. Lo ha annunciato ieri l'Imazon, l'istituto di vigilanza dell' Amazzonia, incaricato di sorvegliare grazie a tre satelliti in orbita stazionaria le aggressioni alla foresta tropicale e equatoriale. ''Con la crisi, abbiamo potuto rilevare segnali chiari di riduzione nella produzione di commodities agricole, come la soia, che sono tra le cause principali di disboscamento - ha dichiarato Adalberto Verissimo, ricercatore dell'Imazon e coordinatore del progetto Trasparenza Forestale - ma si e' ridotta anche la produzione di carbone vegetale e l'allevamento intensivo, che contribuivano molto all'aggressione alla foresta. Adesso rimane l'appropriazione indebita di terre, che si mantiene inalterata. E' uno scenario molto propizio per un intervento efficace del governo''. Negli ultimi cinque mesi, la foresta ha perso una superficie pari a 635 chilometri quadrati, rispetto ai 3.433 del 2007. Nel dicembre scorso, il disboscamento rilevato (che puo' essere stato pero' offuscato dalla forte nuovolosita' presente sull' Amazzonia) sarebbe stato limitato a 50 chilometri quadrati, il rilevamento piu' basso da quando esiste la sorveglianza via satellite. (ANSA)
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