Scoperto un nuovo mondo tremila metri sotto il mare

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Martedì, 20 Gennaio 2009

 

SIDNEY (Australia) - Un nuovo e fantastico mondo sottomarino: un gruppo di biologi, con l'aiuto di un robot subacqueo telecomandato, ha scoperto sui fondali marini davanti alle coste australiane un mondo animale del tutto sconosciuto. Dove la luce non arriva sono stati trovati ragni giganti e altri animali, mai visti prima d'ora.

RAGNI GIGANTI - Per gli studiosi è un evento quasi sensazionale: la scoperta di nuove specie di animali è ormai estremamente raro. Tanto più grande è stata quindi la sorpresa di Ron Thresher del CSIRO (l' organizzazione del Commonwealth per la ricerca scientifica) e del suo team, composto da biologi autraliani e americani. Si trovavano a sud dell'isola di Tasmania alla ricerca di coralli fossili - a 3.000 metri di profondità si sono invece imbattuti in un nuovo regno animale e vegetale. «Tra le specie che abbiamo trovato in grande quantità - racconta il ricercatore - una delle più curiose è quella degli ascidiacei carnivori, o gli enormi ragni marini». Ma i segreti rivelati non sono finiti. «Questa spedizione - aggiunge Thresher - ha avuto tra i tanti meriti anche quello di studiare per la prima volta simili profondità marine». Ciò che ha veramente sorpreso gli scienziati, è stata la grande varietà di esseri viventi che si nasconde in questi fondali. «Non sapevamo assolutamente quello che ci aspettava - poteva esserci semplicemente del fango e nulla più».

ROBOT - Le nuove specie sottomarine sono state avvistate grazie ad un particolare veicolo sottomarino teleguidato, equipaggiato con videocamere ad altissima risoluzione, grande come un'utilitaria. L'apparecchio, di nome Jason, era immerso in profondità fino a 48 ore per volta. L'ultima immersione ha avuto luogo sabato. A 3.000-3.500 metri sotto il livello del mare ha scovato migliaia di ragni, grossi 30 centimetri; un immenso tappeto di anemoni; milioni di piante con singolari puntini di colore lilla e ascidiacei marini che, però, vanno a caccia di pesci - quelli finora conosciuti sono microfagi e si nutrono per filtrazione di microrganisimi e di particelle organiche trasportate dal mare. "La sotto accade qualcosa di veramente strano", ha aggiunto Thresher. (corriere.it)

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