''I mutamenti climatici rimangono l'iceberg di un cambiamento globale, con la modifica degli ecosistemi ed un'impronta umana che altera la base stessa della sua vita sul Pianeta''. Questo il giudizio di Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia e curatore da 22 anni dell'edizione italiana dall'annuale Rapporto dell'organismo internazionale 'Worldwatch Institute', che quest'anno si intitola '2009 - Lo stato del mondo - Verso un mondo piu' caldo', sull'emergenza clima. Secondo Bologna ''in sostanza, si tratta di mettere in dubbio il mito della crescita economica, materiale e quantitativo, cosi' come e' stata concepita fino ad ora. La crisi economica nasconde una crisi ecologica, un deficit ambientale che non fa che peggiorare''. Insomma, per l'esperto ''si tratta di una questione culturale'', dove tra l'altro bisogna ripensare il proprio stile di vita. Non a caso, ''dal rapporto WorldWatch - continua Bologna - emerge chiaramente che la mobilitazione riguarda tutti e la generalita' dei settori, non solo governi nazionali, enti locali e imprese. Siamo di fronte alla prima crisi a livello globale che deve avere una risposta a livello globale''. ''Non bisogna cadere piu' - aggiunge l'esperto del Wwf - nel meccanismo tipico dell'era Bush della volontarieta', che a livello finanziario non ha funzionato''. In questo senso la gestione di Barack Obama cambia registro: ''Nella sua prima uscita pubblica - ricorda Bologna - il segretario di Stato Hillary Clinton ha detto che l'amministrazione volta pagina su clima ed energia. Gli Usa, pure nel dramma economico e finanziario, faranno la loro parte'', anche considerando le scelte di ''figure eccellenti'' a livello scientifico mondiale dello staff del nuovo presidente. Sul fronte Italia invece la musica non e' la stessa. ''Noi viviamo un contesto diverso - spiega il direttore scientifico del WWf - dove la cultura che sta attorno all'attuale presidente del Consiglio e al governo in generale, e' vicina ai negazionisti''. Non accade la stessa cosa '' a livello locale, dove ci si muove, ma anche all'interno della stessa maggioranza, dove c'e' chi e' cosciente della gravita' della situazione'' in materia di cambiamenti climatici. Allo stadio attuale il nodo chiave che e' necessario incamerare a livello culturale ''e' il fatto di accettare che l'uomo sia un agente ''geologico'' '', che quindi si muove sul Pianeta e ha un suo impatto, con relativi effetti.(ANSA)
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