Economia 2008: il "flop" dell´anno in Francia è nucleare

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Mercoledì, 7 Gennaio 2009

 

Crollo in borsa: - 60% in un anno per Areva, - 50% per Électricité de France (Edf); disfatta dei cantieri Eperr in Finlandia (Areva) e a Flamanville (Edf), gravi incidenti a Tricastin: alla Socatri (Areva) ed alla centrale nucleare (Edf); ritirata clamorosa in Sudafrica (Areva), acquisti rovinosi in Gran Bretagna ed Usa (Eff). Sono in queste cifre ed in questi fatti i motivi che hanno portato "Sortir du nucléaire" ad attribuire ex-aequo ad Edf ed Areva il "flop de l´année 2008". «Adepte del metodo Coué, madame Lauvergeon e madame Gadoneix, presidenti rispettivamente di Areva e di Edf, continuano instancabilmente a declamare che l´avvenire del nucleare è radioso e che questa industria ha "ben resistito" alla crisi mondiale. Sembra, al contrario, che Edf ed Areva abbiano vissuto un anno nero riguardo alla maggior parte dossier importanti», si legge nella motivazione del "premio".

Gli antinuclearisti francesi sfottono e ne hanno ragione: nel 2008 Areva ha perso il 59,07% del suo valore in borsa, Edf il 50,61%. Le azioni Edf sono scese da 84 à 39 euro, i certificati Areva sono affondati da 820 a 321 euro. A questo ha contribuito certamente la tempesta finanziaria mondiale, ma i due colossi francesi del nucleare avevano cominciato la loro picchiata ben prima del crollo mondiale e poi sono state tra le più colpite.

Intanto continua la maledizione, fatta di ritardi e costi in salita, dei due cantieri dove si realizzano le centrali nucleari Epr in Finlandia e a Flamanville. Areva ha due anni di ritardi sul tabellino di Marcia della centrale finlandese che le costa già due miliardi di euro in più del previsto; Edf in Francia per l´Edf ha lo stesso ritardo e un sovra-costo del 20%, e il 2009 potrebbe portare nuove sgradevoli sorprese.

Il 2008 è stato punteggiato da incidenti nucleari: nelle stesso sito di Tricastin (Drôme - Vaucluse) Areva e Edf hanno dovuto affrontare fughe di uranio, incidenti a catena all´interno della centrale e fino al cuore del reattore 2. Areva ha avuto fughe radioattive a Romans-sur-Isère (Drôme), Comurhex (Pierrelatte) e in altri impianti. A fine novembre, diverse centrali nucleari Edf sono state giudicate a rischio esplosione dall´Autorité della sicurezza.

La crisi mondiale, i guasti e le perdite colossali hanno ridotto le voglia di "rinascimento nucleare " che ha colpito anche il governo italiano: il Sudafrica ha cancellato l´idea di costruire 12 reattori nucleari per i quali aveva già ricevuto l´amorevole (e costoso) aiuto progettuale di Areva. Ma la fregatura più grossa del 2008 l´ha probabilmente presa Edf che ha acquistato centrali ed attività nucleari da British Energy e dall´americana Constellation, con la speranza di costruire in Gran Bretagna ed Usa nuovi reattori. Per ora i francesi hanno un bel mucchio di centrali vecchie e malandate e si sono accollati (pagando), gravi problemi finanziari e di sicurezza.

Secondo "Sortir du nucléaire" «Madame Lauvergeon (Areva) e madame Gadoneix (Edf) sono impegnate in una vera fuga in avanti, moltiplicando gli investimenti rovinosi per rispondere a un "rinascimento nucleare"... che probabilmente non avrà luogo: il nucleare necessità di investimenti di avvio molto pesanti per un ritorno dell´investimento 20 – 30 anni più tardi: Una eternità per un mercato che (sopra) vive alla giornata. Lauvergeon e Gadoneix hanno sempre meno ritegno, visto che non investono I loro soldi ma quelli di Areva ed Edf. Ora, queste due imprese appartengono allo Stato, sono i cittadini della Francia che rischiano di pagare la pesante fattura che si annuncia».

Intanto per Edf piove sul bagnato: la Commissione europea ha avviato contro l´impresa una procedura di infrazione per abuso di posizione dominante, con l´accusa di impedire ai suoi grandi clienti di rivolgersi ad altri fornitori. L´Ue pensa che «Questi contratti potrebbero impedire ai clienti di rivolgersi ad altri fornitori, riducendo così la concorrenza sul mercato, in particolare riguardo alla natura esclusiva ed alla durata dei contratti e della parte di mercato riguardante questi. In questi stessi contratti, la rivendita di elettricità appare ristretta».

Quindi, secondo la Commissione Ue il gigante pubblico del nucleare francese è accusabile di «aver reso difficile l´entrata e l´espansione di fornitori sul mercato francese dell´elettricità e di aver reso il mercato della vendita di elettricità meno liquido». Edf è sotto inchiesta fin dal 2007 ed in buona compagnia: le violazioni del mercato elettrico riguardano anche Electrabel, la filiale belga della multinazionale francese Gdf-Suez, e procedure di infrazione sono avviate per la belga Distrigaz, Gaz de France e la tedesca Eon. (greenreport.it)

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