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San Benedetto del Tronto - La zona abitata e collinare del cosiddetto 'Paese alto' di San Benedetto del Tronto, è stata classificata dall’Autorità di Bacino della Regione Marche, in relazione al Piano di assetto idrogeologico, come di "pericolosità media" ma a "rischio elevato". In questo scenario già non confortante, negli ultimi giorni si sono aperti nell’area, che è quella più vecchia della cittadina picena, preoccupanti avvallamenti che hanno allarmato i residenti, e che però il Comune locale ha subito sostenuto siano stati provocati solo da "infiltrazioni d’acqua".
Comunque sia la stessa Amministrazione comunale, anche per rispondere alle polemiche sollevate dai cittadini e anche da associazioni come 'Cittadinanzattiva', in rapporto alla sicurezza complessiva del quartiere, ha annunciato che interverrà subito nella zona, e con misure "strutturali".
"L’Amministrazione comunale ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente 784 mila euro - spiega l’assessore ai lavori pubblici Leo Sestri - che è pronta a spendere presto, insieme ai 100 mila euro già da noi stanziati in precedenza. L’iter procedurale sta procedendo, e una squadra di tecnici guidati dall’architetto Giuseppe Guerrieri sta lavorando alla definizione dei progetti più urgenti, necessari a mettere in sicurezza le aree della frazione più a rischio.
Ma più urgenti - precisa l’assessore - non vuol dire che il Paese alto starebbe per crollare". Secondo l’amministratore insomma, la zona si troverebbe in "una situazione in cui intervenire, ma non catastrofica". Per questo, gli appalti, dopo le indispensabili ricerche e indagini idrogeologiche riguardanti l’area più 'in pericolo', e che comprendono anche una 'tomografia' che si può fare solo quando non piove, partiranno nel mese di giugno. (AGI - ilrestodelcarlino.it))
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