Dalle foreste un aiuto insperato: assorbono più CO2 del previsto

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Venerdì, 20 Febbraio 2009

 

La capacità delle foreste di assorbire anidride carbonica dall'atmosfera ha portato, negli ultimi anni, a risultati contrastanti: a volte incoraggianti altre volte molto meno. Un'ultima ricerca che ha interessato le foreste tropicali di tutto il mondo è positiva e vuole che esse stanno assorbendo quasi un quinto dell'anidride carbonica prodotta dalla combustione dei carburanti fossili.

La sorprendente scoperta è stata annunciata su Nature ed è il risultato di uno studio internazionale coordinato da Simon Lewis dell'Università di Leeds in Gran Bretagna. Il ricercatore ha monitorato, con i suoi colleghi, per circa 40 anni gli alberi di 79 aree delle foreste tropicali africane e ha confrontato questi dati con analoghe analisi fatte sulle altre foreste tropicali del Pianeta. Un lavoro che ha visto dal 1969 ad oggi i ricercatori impegnati nel mappare lo sviluppo di circa 70.000 alberi delle foreste di dieci Paesi africani, misurando ogni anno il loro diametro, l'altezza e la densità del legno.

Da questi dati è emerso che le foreste tropicali africane, grazie alla fotosintesi, rimuovono ogni anno dall'atmosfera 1,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Queste informazioni sono state comparate con altri risultati ottenuti da studi condotti su 250.000 alberi di 156 aree e 20 Paesi fra il Sud America e l'Asia. Il confronto dimostra che nelle ultime decadi, complessivamente, gli alberi di tutte le foreste tropicali in un anno assorbono circa il 18% della dell'anidride carbonica, che equivale a 4,8 miliardi di tonnellate di gas, immesse nell'atmosfera annualmente da fenomeni naturali e dalla combustione dei carburanti fossili. Il conteggio finale stabilisce che ogni ettaro di foresta sta intrappolando 0,5 tonnellate di anidride carbonica in più rispetto a quanto immaginato finora.

Ma come è possibile che le foreste siano così attive nel assorbire anidride carbonica? Spiega Federico Magnani, professore al Dipartimento di Colture Arboree, che si occupa da anni dello stesso problema all'Università di Bologna: "Una nostra ricerca suggerisce che per quel che riguarda le foreste delle nostre latitudini vi è una fertilizzazione involontaria a causa delle emissioni di azoto immesso dall'agricoltura e dall'uso dei combustibili fossili. Ciò ha fatto si che negli ultimi 50 anni le foreste europee abbiano raddoppiato la velocità di crescita".

E come si spiega invece, che anche le foreste tropicali assorbano così tanta anidride carbonica, quando si è sempre pensato che esse sono da tempi remoti in uno stato di equilibrio, almeno quando non interviene l'uomo a distruggerle? "In realtà - risponde ancora Magnani - le foreste accumulano carbonio estraendolo dall'atmosfera in parte perché la deforestazione degli ultimi decenni è seguita da una forestazione quando l'uomo abbandona le aree che ha sfruttato. In tal caso infatti, la foresta si riguadagna i terreni molto velocemente e quindi ritorna ad assorbire anidride carbonica. Ma ci sono anche altri fattori. Sembra che la stessa anidride carbonica stimoli la crescita attraverso la fotosintesi, anche se studi degli ultimi anni, dimostrano che l'anidride carbonica non abbia un grande effetto se non è accompagnata da aumento di nutrienti presenti nel suolo".

Secondo le ricerche anche nelle foreste tropicali l'azoto può arrivare per via aerea, come prodotto di combustione dei combustibili fossili che può avvenire anche a centinaia di chilometri di distanza. Tuttavia Lewis avverte: "Qualunque sia la causa della capacità delle foreste di assorbire anidride carbonica, non possiamo contare sulle foreste stesse per sempre, perché questi alberi non continueranno a crescere all'infinito". (repubblica.it)

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