L'Etna ''respira'': si gonfia e si sgonfia ciclicamente per effetto del magma che si accumula e poi emerge in superficie con le eruzioni. Il fenomeno e' descritto nello studio italiano dell'Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) che raccoglie 15 anni di osservazioni, pubblicato nella rivista Geophysical Research Letters. I movimenti dovuti all'accumulo di magma provocano un rigonfiamento di circa un centimetro all'anno, accompagnato da un'attivita' crescente dei crateri sulla sommita' (1993-2001) e che si alterna con uno ''sgonfiamento'' che provoca una diffusa deformazione del fianco orientale, traslato di decine di centimetri verso mare, con la formazione di fessure sui fianchi del vulcano che possono diventare sede di pericolose eruzioni laterali (2001?2005). La ricerca, coordinata da Marco Neri, ha analizzato le eruzioni dell'Etna avvenute fra il 1992 e il 2006, mettendole in relazione con le deformazioni del suolo analizzate con interferometri radar satellitari. Il risultato e' stato un modello dell'attivita' dell'Etna, utile anche per valutare e mitigare del rischio.(ANSA)
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