France 3 porta in lo scandalo della Francia nucleare contaminata

Aggiorna la pagina

 

Domenica, 15 Febbraio 2009

 

In Francia ha sta suscitando grande clamore la trasmissione dell´11 febbraio, da parte di France 3, di un documentario che ha tracciato un quadro pesantissimo nel nucleare "made in France": contaminazione in patria e all´estero, scorie radioattive, emissioni di CO2, guasti ai reattori (compreso l´EPR), prezzo reale dell´energia nucleare, pochi posti di lavoro e pericolosi. France 3 ha svolto il suo ruolo di servizio pubblico all´interno della "Pièces à conviction" che ha rivelato al grande pubblico televisivo una parte delle contaminazioni dovute all´industria atomica e denunciate da molto tempo dalle associazioni antinucleari.

L´indagine televisiva ha rivelato una vicenda dimenticata che coinvolge il gigante energetico Areva (che allora si chiamava Cogéma) che ha sfruttato più di 200 miniere di uranio in Francia tra il 1945 e il 2001, causando contaminazioni che durano ancora e che, a lungo termine, mettono a rischio la salute delle popolazioni che vivono vicine. Secondo la rete ambientalista "Sortir du nucléaire" «Il libro nero dell´industria nucleare non si ferma nemmeno di fronte a questo grave affare: sarebbe molto edificante per i cittadini della Francia scoprire gli altri scandali dell´hexagon. Così, quel che è stato fatto in Francia è riprodotto in Niger dove Areva sfrutta delle miniere d´uranio a detrimento dell´ambiente e della salute dei lavoratori e degli abitanti».

"Sortir du nucléaire" chiede che venga trasmesso in prima serata il documentario "Brennilis, une centrale qui ne voulait pas s´éteindre" che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari, coprodotta da France 3 e diffuso lo scorso novembre, ma a mezzanotte. «Questa programmazione a in "prime-time" è indispensabile mentre si sta aprendo una nuova inchiesta pubblica riguardante lo smantellamento di questa centrale, in seguito al ricorso vincente della rete "Sortir du nucléaire" devanti al Conseil d´Etat».

Quello che comunque emerge anche sulla Tv francese è che attualmente non esiste alcuna soluzione per le scorie radioattive e che grandi quantità di queste sono finite negli anni passati nelle profondità dell´Oceano Atlantico, ora il governo e l´industria nucleare vogliono procedere al loro interramento, una cosa che gli ambientalisti definiscono «un vero crimine contro le generazioni presenti e future. In più, contrariamente a quel che spesso viene affermato, la filiera nucleare, dalla miniera di uranio fino allo smantellamento delle installazioni, emette delle quantità non trascurabili, e in aumento, di CO2. E infine, il riscaldamento elettrico, accoppiato al parco nucleare, è un emettitore più forte di CO2 del riscaldamento a gas».

La questione della sicurezza nucleare sollevata da France 3 riguarda i pericoli dovuti a sismi, inondazioni, incendi, invecchiamento delle strutture e dei reattori, ma anche la costruzione di nuove centrali, come dimostrano le pesanti difficoltà che incontrano Areva et Edf nei cantieri dell´Epr in Finlandia e Francia, che stanno causando sovracosti per miliardi di euro. Intanto, ieri in Francia è uscito il film "Gerboise bleue", che prende il nome dal primo test nucleare francese nel Sahara algerino il 13 febbraio 1960, che rivela le atrocità commesse dalla Francia durante i suoi esperimenti nucleari nell´allora colonia dell´Algeria. (greenreport.it)

Visione ottimizzata 1024x768 pixel

Imposta come tua

"Pagina iniziale"

di Internet Explorer

Webmaster

Disclaimer

by meteorivierapicena.net