Zimbabwe: il colera continua a mietere vittime

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Mercoledì, 11 Febbraio 2009

 

La prossima settimana sarà la più dura dall’inizio dell’epidemia per la terza volta consecutiva. “Ci aspettiamo, per la prima volta, che ci saranno più di 10mila nuovi casi in una sola settimana”, ha detto il coordinatore delle emergenze di Medici Senza Frontiere (MSF).

Il numero di casi trovati a Kadoma City la settimana del 19 gennaio è stato il più grande dall’inizio dell’epidemia cominciata a metà novembre con 1.752 casi, più del triplo di casi avuti durante il precedente picco. Sono morte 14 persone. Kadoma City ha una popolazione di 98mila persone. Un team di 12 operatori internazionali di MSF, 30 infermieri, logisti, specialisti in igiene e potabilizzazione dell’acqua, hanno fornito assistenza medica, aumentato le capacità del Centro per il trattamento del colera (CTC), incrementato i sistemi di acqua e sistematizzato i metodi per controllare la propagazione dei batteri.

Il numero dei pazienti che ha bisogno di un trattamento va ben oltre la capacità di accoglienza dei Centri di trattamento del colera della città (CTC). Sono stati monitorati altri siti e, come alternativa, è stato scelto un campo da calcio. Lì il 27 gennaio è stato allestito un CTC con 250 posti letto, così come una cisterna con 30mila litri d’acqua, 20 latrine, strutture per la raccolta dei rifiuti e generatori elettrici. MSF ha lavorato da vicino con la Croce Rossa Spagnola e l’Agenzia tedesca German Agro Action (GAA).

Kadoma è stata considerata un’area ad alto rischio colera a causa dei problemi di acqua e d’igiene. Un tale incremento probabilmente è indice della presenza di una fonte d’acqua contaminata come origine dell’infezione. Un team di MSF resterà a Kadoma per dare assistenza a Kadoma City, al distretto e a Chegutu nonché per monitorare Kwekwe.

L’epidemia di colera continua nelle zone rurali. Nella provincia di Masvingo il numero di casi continua a crescere in alcune aree, ma diminuisce in altre. Nuovi casi stanno aumentando verso sud nel Distretto di Chiredzi. Gli operatori di MSF continuano a monitorare l’area per rispondere ai nuovi casi e per predisporre nuovi Centri per il trattamento del colera quando è necessario. Una delle sfide principali è quella di trovare operatori per i Centri, dal momento che gli infermieri pubblici sono pochi. MSF sta facendo il possibile per rispondere a questo bisogno di personale. L’accesso all’acqua potabile continua ad essere un problema, soprattutto a Ruware.

Anche nel Nord e Sud Gokwe sta operando un team di MSF per un’epidemia molto diffusa nelle aree rurali. In questo contesto, MSF sta installando piccole unità per il trattamento del colera, realizza attività per il controllo dell’infezione, attività di formazione degli operatori sanitari e fornisce materiale medico.

A causa delle difficoltà nel raggiungere i villaggi rurali e della distanza fra gli ospedali, sarà sviluppata una nuova strategia di promozione sanitaria. MSF formerà i leader delle comunità per distribuire, durante gli incontri comunitari, le soluzione reidratanti orali alle persone colpite dal colera e terrà una lista delle persone a cui vengono date. Nell’ottica della prevenzione, nelle comunità saranno distribuite pastiglie di cloro per l’acqua.

Nei giorni scorsi è stata realizzata una campagna di promozione sanitaria nell’area in cui si è verificato un aumento dei pazienti in seguito alla celebrazione di cerimonie funebri e ad alcuni incontri comunitari. Ad ogni Centro per il trattamento del colera che viene visitato, il team di MSF distribuisce materiali (disegni e poster) per la promozione sanitaria e per l’educazione sul colera. La promozione alla salute incoraggia la partecipazione attiva delle comunità attraverso sessioni di gruppo e discussioni sull’igiene. Il numero totale di nuove ammissioni registrate nelle province di Masvingo e di Manicaland per la quarta settimana è di 1.245 persone e 11 decessi. (medicisenzafrontiere.it)

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