Punteruolo rosso: allarme coste, ora anche a Sabaudia

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Domenica, 8 Febbraio 2009

 

E' allarme per le palme storiche di Sabaudia, la localita' di vacanza a sud di Roma, in pieno Parco Nazionale del Circeo. Il punteruolo rosso sta mettendo in ginocchio il patrimonio di piante anche su questo tratto di costa. Qui, oltre al danno ambientale, c'e' anche quello storico: sono state abbattute (a dicembre 2008) 150 palme pubbliche, ne rimangono ancora 300 comunali mentre nel Borgo di Villa Fogliano, sempre nell'area di Sabaudia, 100 le palme attaccate sulle circa 700 presenti forse nel piu' grande palmeto protetto del Lazio. Ma la 'malattia' delle palme e' dilagante. I tecnici del servizio fitosanitario del Lazio dicono che ai numeri ufficiali sfugge il sommerso di chi provvede in proprio. Nel Lazio, fino a dicembre 2008, i coleotteri hanno attaccato circa il 30% delle palme, a rischio ce ne sono ben 5 mila su tutto il litorale laziale (da Ostia a Ladispoli a Santa Marinella, con Formia, Gaeta e Tarquinia che resistono). A Roma, dove sono gia' state distrutte 100 palme, attacca fortemente il XIII municipio, Casalpalocco e Monteverde. Salve, dicono gli esperti che hanno condotto il monitoraggio, quelle del Vaticano. In Italia la situazione lungo le coste e' drammatica. Secondo gli ultimi bilanci, 30 mila le palme attaccate in Sicilia, il triplo delle 10 mila finora considerate. Su una palma che manifesta i sintomi, ce ne sono altre due gia' malate ma ancora asintomatiche. Nel 2007-2008, circa 2 mila sono state abbattute in Campania (a Napoli l'allarme riguarda le palme della Villa comunale e del Lungomare), tra 700 e 1.000 nel Lazio, 150 in Puglia. In 20-30 giorni, con un attacco massiccio, il killer delle palme, rintracciato per la prima volta in Italia nel 2004 in un vivaio di Pistoia, puo' uccidere una pianta di notevoli dimensioni, quando, invece, se la prende comoda impiega 4-8 mesi. I danni economici sono rilevanti: anche 20.000 euro per una palma di 20 metri, intorno ai 1.000 euro il costo medio per l'abbattimento (poi termodistruzione o biotriturazione).(ANSA)

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