San Benedetto del Tronto - "Che analisi effettuate sui pesci abbiano dato esiti confortanti fa piacere a tutti e soprattutto a quelli che si sono adoperati per avere maggiore cautela nell' intervenire sulla nostra costa".
Ma i dubbi permangono perché queste analisi non sono state fatte in maniera specifica per vedere gli effetti della cassa di colmata ma per la valorizzazione del pesce adriatico nell' ambito del Parco Marino del Piceno.
Poi le critiche mosse hanno sempre riguardato i caratteri chimici e batteriologici dei fanghi inquinati del porto di Senigallia versati nella cassa di colmata che sicuramente, almeno fino a quando l' opera di inertizzazione non sarà ultimata, rappresenta un serio pericolo di inquinamento con il suo altissimo contenuto di spore batteriche.
A quanto sembra le analisi chimico-batteriologiche non sono state effettuate e hanno riguardato esclusivamente i metalli pesanti presenti nei pesci e già averne riscontrati, anche se in misura tollerata dalla normativa, fa nascere preoccupazione perché i pesci analizzati sono in gran parte giovanili e come si sa i metalli pesanti non sono fisiologici nei pesci.
Sarebbe interessante confrontare i dati riscontrati con quelli di cinque fa o in periodi precedenti per avere una certezza che non sia in atto un lento inquinamento del mare.
Chi ha contestato l' operazione cassa di colmata e poi il ripascimento delle spiagge di Grottammare e Cupra rappresenta quella parte della città che ha a cuore il suo futuro e che non tollera nessuna forma di alterazione della natura costiera che è anche sotto procedura per essere Parco Marino e non merita di essere continuamente insultata dall' assessore Canducci che predica bene per avere i voti ambientalisti e razzola male per riconoscenza nei confronti dell' assessore regionale all' ambiente.
Se fosse stato veramente ambientalista convinto e non un politico in carriera sarebbe stato con noi in primafila a contestare questi scempi alla natura e non ad arrampicarsi sugli specchi per giustificarli.
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