Copenaghen: SOS agricoltura, colture resistenti a caldo

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Venerdě, 11 Dicembre 2009

 

COPENAGHEN - Allarme agricoltura nel mondo per il cambiamento climatico. Il 40% dei terreni attualmente destinati alla coltivazione di semi avra' bisogno di specie sempre piu' tolleranti a caldo e siccita', mentre per esempio si calcola che per la manioca, una delle principali fonti di cibo e di materie prime industriali, l'area di produzione aumentera' di due milioni di ettari. E i pascoli dovranno fare i conti con il calcolo delle emissioni di Co2. Ma per la rivoluzione agricola e' necessario almeno un decennio. Il lavoro di adattamento al riscaldamento globale e' appena iniziato ma la strategia esiste. A scattare la fotografia della nuova agricoltura e' la piu' grande alleanza mondiale di scienziati agricoli internazionali - il Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale (Cgiar) - che oggi al vertice Onu sul clima a Copenaghen, giunto al suo quinto giorno di lavori, ha reso noto un rapporto che ha l'obiettivo di tradurre la minaccia climatica in opportunita' contro fame, poverta' e per la sicurezza alimentare. Secondo il rapporto di 45 pagine preparato della Cgiar 'Il cambiamento climatico, l'agricoltura e la sicurezza alimentare', due le linee d'azione: una che considera le disponibilita' attuali e l'altra che guarda alle soluzioni per il domani. La strategia invita a un intenso sforzo per accelerare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie di miglioramento, comprese le varieta' vegetali piu' resistenti, e piu' efficienti modalita' di gestione delle acque, alberi, terreni, animali, risorse marine e foreste. ''Questa operazione - ha detto Thomas Rosswall, presidente del comitato direttivo del rapporto - creera' benefici immediati, rafforzera' la sicurezza alimentare e l'agricoltura adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici a breve termine, mentre consentira' di mitigare gli impatti futuri attraverso la riduzione dei gas a effetto serra''. Intensa la pressione del bestiame sulle foreste in Sudamerica, mentre i pascoli occupano il 45% dei terreni utilizzabili della terra. In tal senso per gli autori una soluzione ce ed e quella di compensare le emissioni in cambio di quote ad hoc di carbonio da pagare. I modelli di simulazione, poi, porteranno a mappare il Pianeta per gestire le colture e sistemare quelle piu' adatte al clima che cambia per interventi mirati. (ANSA)

PS: spero che questa non sia la porta da aprire allo sviluppo incontrollato di prodotti OGM, cioč geneticamente modificati.

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