Rispetto al 2007, i cittadini italiani convinti che il clima stia effettivamente cambiando sono diminuiti dal 90% al 71,7%, mentre sono in aumento quelli che credono ai dati scientifici. E' quanto emerge dall'Osservatorio Scienza e Societa' di Observa sulla percezione pubblica dei cambiamenti climatici, in occasione della conferenza internazionale di Copenhagen. Negli ultimi due anni, la percezione che il clima della Terra stia diventando piu' caldo si e' ridotta. Ma tra il 71,7% degli italiani rimasti a pensare che il clima sta cambiando ''aumenta in modo significativo - ha spiegato Massimiano Bucchi, professore all'Universita' di Trento, tra i curatori dell'Osservatorio - la rilevanza degli studi scientifici: nel 2007 per due su tre la percezione del riscaldamento del pianeta era fondata sull'esperienza personale. Oggi - ha affermato - i dati forniti dagli scienziati sono decisivi per il 38%, quasi il doppio rispetto al 18,7% del 2007''. La rilevanza dei dati scientifici e' accentuata tra i laureati, mentre tra i meno istruiti prevale un giudizio basato sulla propria percezione quotidiana. Il peso del dibattito scientifico emerge, seppur in modo diverso, anche tra gli incerti (9,1%): oltre la meta' non si pronuncia ritenendo gli scienziati in disaccordo tra di loro. Resta invece debole l'influenza delle organizzazioni ambientaliste: solo il 13% (un dato stabile) attribuisce loro un ruolo rilevante nella percezione che il clima stia cambiando. Un giudizio che diviene marcatamente negativo tra gli 'scettici': quasi uno su due ritiene che 'gli ambientalisti esagerino sempre'. Resta in ogni caso elevata l'attenzione sul tema: il 63% si considera informato sul cambiamento del clima. (ANSA)
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