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Cupra Marittima - L’amministrazione comunale cuprense, di concerto con la Regione Marche, ha avviato l’esecuzione del progetto di ripascimento dell’arenile mediante la distribuzione di una particolare sabbia, di color grigio scuro, depositata presso un sito di Marina Palmense e precedentemente estratta al largo di Civitanova Marche, a circa 100 metri di profondità.
L’arrivo di notevoli quantitativi di materiale nei giorni scorsi, ha scatenato la protesta di alcuni pescatori e a seguire della locale sezione della Lega Navale, tutti preoccupati della riduzione della profondità dei fondali con relative difficoltà di varo ed alaggio di barche e natanti da diporto. E anche la minoranza consiliare di centrodestra, capeggiata da Aurelio Ricci, insorge, con alcune domande sul futuro dell’arenile locale.
“Il deposito di quella sabbia nera - dice Ricci - che tre enormi draghe stanno trasportando a Cupra da più di un mese ha cambiato la morfologia del nostro litorale: è diventato un paesaggio lunare. Bene hanno fatto i pescatori e Lega Navale a farsi sentire. La sabbia, infatti, è stata temporaneamente sparata in mare, formando grossi mucchi, in attesa di essere sparsa sulla costa; siamo sicuri che dopo questa operazione i fondali non saranno ridotti nella loro profondità? Per chi utilizza il mare per lavoro o per svago, l’andare in barca potrebbe divenire un lontano ricordo”. La preoccupazione della minoranza investe anche l’aspetto sanitario della vicenda.
“Chi ci garantisce - si chiede Ricci - che quella sabbia non sia realmente inquinata? Il rischio è che Cupra finisca per perdere dopo 12 anni ininterrotti, l’ambita Bandiera Blu. Chissà se chi attualmente sta amministrando Cupra, ampiamente decantando in campagna elettorale la vocazione turistica del nostro paese, si è posto queste domande”. La polemica sul ripascimento, insomma, è ancora alta. (Alessandro Talamonti - corriereadriatico.it)
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