San Benedetto del Tronto - "Meno male che non è stato fatto il ripascimento dell’arenile, perché con le mareggiate di questi giorni la spiaggia sarebbe tornata punto e a capo". Sguardo attonito verso il mare che frange violentemente sulla risacca, Piero Calvaresi, del ristorante e chalet ‘Il pescatore’, così commenta il drammatico quadro davanti agli occhi. Le mareggiate hanno ‘mangiato’ oltre 100 metri di spiaggia ed ora diventa problematico il ripristino dell’arenile. Il che vuol dire che la stagione estiva 2009 'è in mano a Cristo'.
Tirando le somme, oltre allo chalet de ‘Il pescatore’, anche le concessioni a mare a confine hanno subito il medesimo danno ambientale e, salvo concreti interventi (occorrerà riportare tonnellate di sabbia nei punti topici e non si sa dove prenderla), scompariranno file di ombrelloni, con sdraio e lettini, tanto da sommare alla penalizzante erosione anche lo scontato taglio finanziario. Come dire che per gli operatori turistici de ‘Il pescatore’, ‘Lido del Pescatore’, ‘Miramare Beach’, ‘Sapore di mare’, ‘3 Caravelle’, ‘La Serenella’ e ‘la Croisette’ sarà un’estate all’insegna del danno economico, a dispetto dei ‘colleghi’ più fortunati, perché dribblati dalle correnti marine e, conseguentemente, con la spiaggia ridotta ma per pochi metri.
"Ad occhio e croce saremo costretti a togliere almeno 4-5 file di ombrelloni – fa il punto della situazione Piero Calvaresi –, a meno che l’Amministrazione comunale, considerando il risultato dell’investimento sulle scogliere, decisamente negativo, non promuova quegli interventi indispensabili a confermare il lavoro dell’estate 2008".
L’auspicio va girato al sindaco Gaspari e agli assessori competenti (dai Lavori Pubblici Leo Sestri, all’Ambiente Paolo Canducci), perché le critiche sollevate dai concessionari di spiaggia della perla della Riviera delle Palme sul progetto di rinfoltimento delle scogliere, sono indiscutibili: soldi buttati a mare. L’assessore regionale alla tutela della costa, Gianluca Carrabs, aveva preannunciato l’ulteriore finanziamento per correggere il tiro, modificare quanto sbagliato e permettere agli operatori turistici di ‘tirare a campare’.
Si aspetta la conferma che tarda ad arrivare. Se così non fosse, sono i primi sentori, si leverebbe la formale protesta dei concessionari di spiaggia di San Benedetto all’indirizzo dell’Amministrazione comunale, "che continua a chiedere canoni demaniali stratosferici per gli chalet ‘storici’ e poi sembra infischiarsene della penalizzante situazione successiva all’erosione" e della Regione Marche. In pratica, il bis di ‘ombrellone chiuso’. (Pasquale Bergamaschi - ilrestodelcarlino.it)
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