raggiungere una maggiore sostenibilità a livello
globale se vogliamo proteggere il nostro pianeta per
le generazioni future. Basta riflettere sull'aumento
della regolarità di alluvioni a Venezia o di
cambiamenti nei tempi dello scioglimento delle nevi
in montagna (che provocano il rilascio di flussi
d'acqua) per vedere gli effetti dei cambiamenti
climatici. E la situazione non farà altro che
peggiorare se non si agisce subito.
Credo fermamente che la risposta che diamo alla sfida che ci troviamo ad affrontare definirà la nostra era. Nello stesso modo in cui il Rinascimento ha definito per molti di noi in Europa un risveglio dell'identità culturale ed intellettuale alla fine del periodo medievale, le nostre azioni di oggi potrebbero essere ricordate come il rinascimento del nostro modo di vivere, come l'inizio di una nuova epoca con una gestione efficiente dei nostri Paesi.
Se ciò suona come un'ambizione troppo grande, dobbiamo riflettere brevemente sulla scienza dei cambiamenti climatici per iniziare a vedere quello che succederà se non agiamo subito. In molti tra coloro che sostengono che questa scienza è sbagliata dovrebbero approfondire la loro conoscenza: basta infatti visitare la sede dell'Istituto Statistico Britannico sull'Antartico a Cambridge e chiedere di poter vedere i campioni di ghiaccio estratti da 3 chilometri di profondità che raccolgono il livello di presenza di diossido di carbonio degli ultimi mille anni circa, per vedere con i propri occhi. Il grafico oscilla in modo regolare e stabile tra periodo glaciale ed interglaciale fino alla metà del XVIII secolo, proprio quando iniziò la rivoluzione industriale, ed inizia poi ad accelerare in misura di parti di CO2 per milione fino alla nostra era che è il punto in cui il grafico indica la gravità della situazione.
Al momento stiamo esaurendo rapidamente le riserve di carburante fossile della Terra, bruciando più risorse di quelle disponibili. Facendo così, inquiniamo l'atmosfera con grandi quantità di diossido di carbonio che cattura l'energia solare provocando il riscaldamento globale. In parole più semplici, stiamo distruggendo il pianeta con una doppia azione: prima di tutto bruciando troppi carburanti fossili, e poi cambiando in modo significativo la temperatura del nostro pianeta.
Il problema che stiamo creando per le nostre generazioni future è così grande che gli scienziati continuano a rivedere le loro valutazioni sugli effetti catastrofici del cambiamento climatico.
In base alle ultime relazioni, il livello del mare potrebbe aumentare di un metro in questo secolo con gravi conseguenze per 600 milioni di persone e occupando ampie fasce di terra. Paesi come l'Egitto e l'India ne subirebbero enormi conseguenze, mentre le isole più piccole scomparirebbero del tutto.
In base alle previsioni, il numero di persone a rischio alluvione aumenterà su base annuale dagli attuali cinque milioni a 370 milioni entro la fine di questo secolo. In paesi costieri come l'Italia o la Gran Bretagna, queste previsioni sono decisamente allarmanti.
Ma l'aumento del livello del mare è solo una delle diverse conseguenze dei cambiamenti climatici, tra cui vi è anche la riduzione drastica delle riserve d'acqua e condizioni climatiche estreme che provocherebbero seri danni sia sulle proprietà che sulle persone.
Se si considerano le conseguenze che questi fattori avranno sul movimento di una popolazione in continua crescita, si prevedono letteralmente centinaia di milioni di rifugiati ambientali.
Se, come me, pensate che abbiamo raggiunto un punto di svolta nella nostra storia e che ciò che faremo nei prossimi anni creerà le basi per come saremo giudicati dalle generazioni a venire, sarete senza dubbio d'accordo sul fatto che sia necessaria una collaborazione tra comunità, nazioni e continenti per fornire una risposta globale a questa sfida mondiale. Durante la mia visita in Italia cercherò di definire le modalità di azione ed i principi che possono aiutarci nella nostra ricerca di una maggiore sostenibilità ambientale.
Ma indipendentemente dai dettagli, il punto fondamentale che vorrei sottolineare è che è necessario agire ora, con urgenza. Mi piacerebbe che non fosse così e che fosse possibile continuare a portare avanti il business nello stesso modo.
Sfortunatamente non e così, e se dovessimo continuare ad usare le stesse modalità, lasceremmo un'eredità terribile ed avvelenata ai nostri figli e nipoti. Spero sinceramente che i nostri due Paesi, le cui storie si sono incrociate per più di 2000 anni, si uniscano nuovamente con un obiettivo unico verso un futuro equo, sicuro e sostenibile. (Carlo d'Inghilterra su repubblica.it)
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