Ascoli Piceno - "Non è possibile che 36 ore di pioggia, sia pur continua, possano fare tanta paura. Bisogna lavorare di più sulla prevenzione e sulla manutenzione". Il Merlonghi-pensiero si può facilmente sintetizzare in questi due concetti, che evidenziano come sia difficile gestire le emergenze e quanto poco si faccia per evitarle. Il responsabile provinciale della Protezione Civile, Dante Merlonghi, ha spiegato i motivi della piena dei fiumi che ha interessato tutto il nostro territorio, in modo particolare il Tronto nella giornata di martedì, e che ha originato alcune situazioni al limite dell’emergenza.
"Ero ad Ancona e intorno alle 18 di martedì sono stato richiamato ad Ascoli per la questione della piena dei fiumi. Abbiamo subito aperto la sala operativa 24 ore su 24 e cominciato la verifica dei luoghi e delle persone che chiedevano il nostro intervento". Una serie di sopralluoghi, soprattutto nelle zone in prossimità del Tronto e del Castellano, che ha evidenziato più di una criticità. "Sono state aperte le dighe di Mozzano e Talvacchia, perché il livello cominciava ad alzarsi in modo eccessivo. Il nostro migliore alleato è stato il mare, che era calmo ed è riuscito ad accogliere tutto quel flusso di acqua che arrivava dal fiume".
Poi Merlonghi è passato ad analizzare le cause di una simile situazione: "La verità è che bisogna fare di più a livello di prevenzione, anche se si tratta di un lavoro duro e difficile. Se non facciamo questo, anche il ruolo della Protezione Civile diventa marginale, perché possiamo intervenire quando ormai il danno si è compiuto". Chi ha avuto modo di buttare un occhio sul corso del Tronto e del Castellano avrà certamente notato la gran quantità di rami ed altro materiale che veniva trascinato dalla corrente.
"La pulizia dei boschi — ha spiegato Merlonghi — è un altro aspetto essenziale nell’opera di prevenzione, perché bisogna assolutamente evitare che i tronchi blocchino il flusso dell’acqua. In questi anni si sono fatti numerosi interventi lungo il corso dei fiumi — ha aggiunto — ma è evidente che non bastano". L’allarme è rientrato solo a notte fonda, intorno alle 3 di ieri mattina.
"Eravamo in giro e sempre in contatto con la sala operativa — ha ricordato il responsabile della Protezione Civile — e solo dopo diverse ore abbiamo capito che la situazione stava migliorando, soprattutto grazie al mare calmo che ha permesso a tutta quell’acqua di defluire". Le previsioni per i prossimi giorni non promettono niente di buono ma, secondo Merlonghi, "il peggio è passato". (Daniele Luzi - ilrestodelcarlino.it)
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